Riforma Pensioni News, Ultimissime di Oggi 6 Marzo 2017

L’incontro tra Governo e Sindacati del prossimo 13 marzo è il tema di oggi, 6 marzo 2017, per Riforma Pensioni, Le ultimissime news non possono essere buone in materia di decreti attuativi perché ancora una volta non sono stati messi nero su bianco e quindi si assiste a un altro rinvio che mette sempre più a repentaglio la possibilità che dal prossimo 1 maggio si possa applicare una Riforma che sta nascendo a passo di lumaca,.

A meno che l’accelerazione decisiva non venga data proprio il prossimo 13 marzo quando Governo e Sindacati si siederanno intorno allo stesso tavolo e forse quello sarà il giorno utile per tutti i lavoratori di poter conoscere effettivamente quali sono le misure a cui dovranno sottostare se vogliono andare in pensione anticipata e non solo, I temi, come più volte detto, sono tanti e tutti di difficile soluzione o almeno potrebbero essere risolti solo se ci fosse maggiore buon senso tra le parti e il confronto fosse verso una maggiore apertura per contemperare le esigenze dei lavoratori di uscire dal lavoro e del Governo di far quadrare i conti senza uscire fuori dalla Legge di Bilancio.

I TEMI SPINOSI DELLA RIFORMA PENSIONI

Se si parla di temi spinosi in materia di Riforma delle Pensioni non si può che far riferimento innanzitutto alle misure anticipatorie dell’assegno pensionistico. In particolare ai vari tipi di Ape che dovrebbero andare in scena dal prossimo 1 maggio. Misure anticipatorie che prevedono un anticipo monetario degli istituti di credito ai lavoratori che lo devono ridare indietro una volta che ci si è agganciati alla pensione di vecchiaia e qui casca l’asino perché non c’è accordo sull’ammontare del rateo da versare. Inoltre dalle pieghe è uscita un’altra interpretazione dell’Ape volontaria, che andrà necessariamente discussa in sede di tavolo concertativo, e che prevede l’aiuto dell’azienda a pagare il contributo per uscire prima dal lavoro al lavoratore che rientra nei requisiti.

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IL PROBLEMA DELLE MANSIONI GRAVOSE

Un altro tema il cui nodo andrà sciolto il prossimo 13 marzo è quello relativo alle mansioni gravose. Sono 11 le tipologie che sono state individuate e che rientrano nell’applicazione di poter andare via dal lavoro con solo 41 anni di contributi senza aver raggiunto il requisito dell’età anagrafica e si tratta di: operai edili e industria estrattiva; conduttori di gru nelle costruzioni; conciatori di pelli; autisti di mezzi pesanti; infermieri e ostetriche turnisti; assistenti di persone non autosufficienti; insegnanti degli asili nido; facchini; addetti alle pulizie; operatori ecologici. I sindacati vogliono un allargamento della platea, ma il Governo sarà d’accordo?