Le misure adottate nella legge di Bilancio 2017 e la Riforma delle Pensioni, che prevedono novità, sono motivo di serenità per i sindacati Cgil, Cisl, Uil, che si sono visti così accordare alcune importanti intese stipulate verbalmente con il governo Renzi a settembre scorso. Resta però un nodo legato alle pensioni anticipate e all’ape sociale, con la Cgil in primis, nella persona del segretario Susanna Camusso, che intende chiedere maggiori chiarimenti al governo.
Le critiche rivolte dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, alla riforma delle pensioni che è in atto sono state oggetto di polemiche e riflessioni da parte dei sindacati, del mondo politico e dell’economia. In modo particolare a rispondere al presidente dell’Inps, Tito Boeri, è Confartigianato. Ma in maniera molto imprevedibile, la Confartigianato di Vicenza ha dato ragione a Boeri, esprimendo come spesso la loro posizione fosse analoga a quella dell’Inps, soprattutto su determinate tematiche della pensione e dell’Ape, rilevando l’incongruità di un sistema che non vuole affrontare alla radice il tema dell’equità sociale.
In una nota ufficiale della Confartigianato, il presidente di Confartigianato di Vicenza, Agostino Bonomo, ha più volte sostenuto che la “precarizzazione del lavoro giovanile e le norme di rallentamento dei pensionamenti hanno contratto in modo innaturale il numero degli occupati nella fascia d’età 25-35, mentre è aumentato quello del personale anziano. In questo contesto si innestano le nuove norme della Legge di Stabilità, che aumentano inevitabilmente la spesa pensionistica, senza porsi il problema della sostenibilità nel lungo periodo”.
Ciò a cui invece Confartigianato si trova in disaccordo con il Governo è l’estensione della 14ª mensilità ai pensionati, intervento che favorisce chi già gode di un trattamento pensionistico ma non affronta il tema dell’impatto che un aumento del debito provoca sulle nuove generazioni. Secondo Bonomo, dunque, bisognerà trovare un modo per dare manforte soprattutto ai giovani e dare loro la possibilità di integrarsi il prima possibile nel mondo del lavoro.
Nella nota finale, così conclude Confartigianato: “A noi piacerebbe che lo Stato affrontasse il tema senza alcun condizionamento di bandiera, che desse delle risposte incoraggianti a chi è già entrato nel mondo del lavoro, ma soprattutto a chi dovrà entrarci in futuro: se questo comportasse il fatto di richiedere sacrifici, anche piccoli, a chi ha già goduto di trattamenti privilegiati, sarebbe solo il segnale che i padri iniziano a credere nei propri figli”.