Precisazione importante da parte dell’Inps in merito all’Ape, ovvero l’anticipo pensionistico che permetterebbe ai lavoratori di entrare in pensione qualche anno prima al raggiungimento di determinati requisiti. L’Inps ha infatti dichiarato che l’Ape verrà versata ai richiedenti senza però che questi possano usufruire della tredicesima.
Infatti il comma 166 della Legge che istituisce l’APE in via sperimentale (1 maggio 2017-31 dicembre 2018), la definisce un prestito corrisposto a quote mensili per 12 mensilità. Il trattamento è un anticipo sulla pensione, calcolato in base all’assegno maturato nel momento in cui viene presentata la richiesta deve durare almeno sei mesi. L’Ape è un prestito che lo Stato fa ai lavoratori per permettergli di guadagnare quei contributi per andare in pensione. Quando quest’ultimo ha raggiunto tali contributi potrà fare richiesta della pensione e restituire, tramite 260 rate, quanto anticipato dall’Ape.
Ricordiamo che i requisiti di accesso all’Ape volontaria sono 63 anni di età, 20 anni di contributi, un importo minimo dell’assegno pari a 1,4 volte il minimo (circa 700 euro lordi), al massimo 3 anni e sette mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Ma non solo l’Ape volontaria non garantirà la tredicesima al richiedente ma anche chi usufruirà dell’Ape social, dell’Ape sociale e dell’Ape aziendale.