Oggi è il GDPR day. La nuova normativa europea sulla privacy che ha fatto molto discutere nei mesi precedenti è ufficialmente in vigore in tutta l’Unione Europea, compresa l’Italia. In queste ore, però, si vociferava che per una mancanza del Governo Italiano l’applicazione sarebbe slittata a fine agosto.
In effetti il Governo Italiano avrebbe dovuto emanare un decreto legislativo per receprire la normativa europea entro il 25 Maggio, cosa che ad oggi non è stata fatta, ma secondo alcuni esperti di settore il GDPR dovrebbe essere in vigore anche senza questo passaggio legislativo.
Per questo da oggi regolamenti, ma soprattutto sanzioni saranno applicabili a chi contravviene al testo europeo. Essendo le sanzioni molto elevate (il 4% del fatturato fino a 20 milioni di euro) sono molti i webmaster ad essere cauti sul tema.
GDPR, come adeguare il proprio sito
Sono molti i tool a pagamento e non che permettono di adeguare il proprio sito senza sborsare il capitale, di questi avevamo parlato in precedenza di Cookiebot e di Iubenda, ma sarebbe disponibile anche un plug-in apposito ideato appositamente per il CMS WordPress.
I “problemi”, poi, aumentano se si offrono diversi servizi sul web che implicano raccolta di email per newsletter, dati personali o così via. Proprio per via dell’oscurità della normativa le aziende (dalle piccole alle più grandi) si stanno adeguando in modo diverso. Ad ogni modo in un modo o in un altro il consenso viene richiesto all’utente.
GDPR: Gradualità delle sanzioni?
Mancando ogni tipo di precedente giudiziario non è chiaro come verranno applicate le multe. Il Garante della Privacy parla genericamente di “gradualità nelle multe” e nella fattispecie di multe applicate “sulla base dei principi di gravità, natura e durata della violazione”.
???In vigore da OGGI il Regolamento Generale UE sulla protezione dei dati personali ? ???️.
?Il 71% degli europei condivide i propri dati personali online, ma solo il 15% ritiene di averne il controllo.?Scopri quali sono le nuove regole nel VIDEO ?⬇️#GDPR #RGPD pic.twitter.com/uZZMpxKrqf
— PE Italia (@PE_Italia) May 25, 2018
Di conseguenza, almeno in un primo periodo, la “buona fede” non dovrebbe essere punita severamente, ma comunque dovrebbe essere sanzionata in qualche maniera. Si vedrà nei prossimi mesi.