Riscopriamo l’Italia nascosta: la Necropoli di Pantalica in Provincia di Siracusa

Specialmente dopo le settimane di reclusione forzata,  tutti noi sentiamo l’esigenza di una rigenerante escursione all’aria aperta

In questo periodo di bella stagione è davvero un piacere stare a contatto con la natura, a maggior ragione se si trovano luoghi dal grandissimo fascino giusto a pochi passi da casa.

Se siete siciliani o vi trovate a visitare la zona di Siracusa, vi consigliamo di esplorare la stupenda Necropoli di Pantalica, uno dei tanti meravigliosi Siti Unesco dell’Isola più grande del Mediterraneo, ma al tempo stesso uno dei posti da visitare in Italia meno conosciuti.

Escursioni in mezzo alla natura

Sede di circa 5.000 camere funerarie di notevole interesse archeologico, Pantalica è anche un luogo di grande bellezza naturale, un profondo burrone calcareo scavato dai fiumi Anapo e Calcinara nel corso dei millenni. Ci sono due ingressi principali alla valle, uno nei pressi del comune di Sortino, e l’altro dal comune di Ferla. La prima soluzione comporta una bella passeggiata lungo i lati della gola, per la verità particolarmente impegnativa, soprattutto per i viaggiatori non più giovanissimi; mentre il secondo percorso consiste in una piacevole passeggiata lungo un sentiero ben battuto.

La visita può procedere lungo il sentiero, sia pedonale che per bici, o in alternativa tramite un’escursione a cavallo (io amo così tanto i cavalli che non so se riuscirei a salire su di loro dato il fatto che non sono proprio un fuscello!), ad ogni modo sarà un’esperienza assolutamente godibile.

Ricco patrimonio naturale e archeologico

I lati scoscesi della gola lasciano il posto ad una valle fertile contraddistinta da un ricco patrimonio floreale, con lecci, salvia selvatica e timo, finocchio gigante e platani. La fauna non è meno impressionante: è possibile scorgere volpi ,istrici, lepri, martin pescatori e falchi pellegrini. Ma ciò che rende questo luogo veramente affascinante è naturalmente il suo immenso valore storico-archeologico: oltre 5.000 tombe scavate nella roccia vicino alle cave di pietra, molte delle quali risalgono al periodo compreso tra il VII ed il XIII secolo a.C.

Queste sono comprese all’interno di quattro gruppi: Necropoli Nord, Nord-Ovest, di Filiporto e della Cavetta.

Tra i resti di epoca bizantina, il Palazzo del Principe o Anaktoron è il più degno di nota, di esso oggi rimangono solo le vestigie.

Il Fascino di Antiche leggende

Al di là dell’interesse archeologico o della bellezza naturale, ciò che impressiona di Pantalica è la sua capacità di suscitare sensazioni speciali ai visitatori. Passeggiando per quei luoghi ci si sente come chi ha appena scoperto qualcosa di veramente incredibile.

E’ difficile da spiegare; la magia di questa valle è potente ed assolutamente eccezionale. Si prende coscienza sempre più dell’inestimabile valore di queste preziose testimonianze storiche, e ci si lascia trasportare da una suggestione: quanti pezzi unici e indizi fondamentali per ricostruire il passato sono ancora sommersi dalla folta vegetazione? Il fascino poi è amplificato da antiche leggende, come quella che spiega le origini del fiume Anapo.

Secondo il mito, la ninfa Ciane tentò di salvare Persefone dalle grinfie di Ade, ma venne tramutata in un corso d’acqua da quest’ultimo. Anapo, follemente innamorato della ninfa, chiese al dio degli Inferi di essere a sua volta trasformato in un fiume per potersi ricongiungere alla sua amata. Pantalica è un posto fantastico, un’eccellenza territoriale riconosciuta in tutto il mondo per il suo merito naturalistico, paesaggistico, storico ed archeologico.