Rocambolesco: origine, etimologia e significato del termine

Un Don Chisciotte che si scaglia contro i mulini a vento perché immaginati nella sua testa come dei giganti dalle braccia rotanti che in seguito lo scaraventeranno a terra, che combatte prima un gregge di pecore scambiato per un esercito arabo poi dei burattini perché incarnazioni del male, ha un che di rocambolesco. Ma l’origine del termine?

Origine di Rocambolesco

Il termine rocambolesco deriva dal nome di un personaggio tratto da romanzi d’appendice della seconda metà dell’Ottocento ad opera di Pierre Alexis Ponson du Terrail. Lo scrittore francese scrive infatti un ciclo di romanzi che hanno come protagonista Rocambole, un uomo dallo spirito avventuriero che nel corso di alcune vicende burrascose si evolve in una persona che rimedia ai peccati commessi. Costui infatti è una figura che trama nell’ombra, che si allea con il cattivissimo Sir Williams per poi ucciderlo e finire in prigione. Ma è anche un ladro gentiluomo assai furbo e scellerato che si destreggia nelle sue azioni audaci e spericolate per compiere del bene.

La scelta del nome del personaggio non è casuale: Rocambole in francese, rocambola in italiano, è anche il nome di un tipo di aglio spagnolo e forse proprio tale significato ha ispirato le caratteristiche del protagonista vista l’audacia sia del sapore che delle imprese del protagonista.

Un personaggio questo che ha ispirato altre figure letterarie; la più famosa di tutte quella di Arsenio Lupin, ideato dalla penna di Maurice Leblanc, anch’egli un ladro gentiluomo e protagonista di alcune storie brevi su periodi francesi agli inizi del Novecento.

Significato

Ai tempi dell’uscita dei romanzi, Rocambole divenne così famoso che per antonomasia il suo nome, o meglio l’aggettivo rocambolesco da cui deriva, entrò nel linguaggio comune per indicare proprio delle azioni, spesso fughe o viaggi, un po’ scellerate e spericolate. Si può parlare infatti di fughe rocambolesche di malfattori colti sul fatto o di avventure che hanno a volte un qualcosa di ironico per via dell’incredulità dell’evento come rimanere a secco nel deserto dove i cellulari non prendono e camminare per chilometri in cerca di una qualche forma di vita a cui chiedere aiuto.