Non si fermano gli strascichi giudiziari dell’Expo di Milano di due anni fa. Dopo le accuse di falso ideologico e falso materiale, il sindaco di Milano Giuseppe Sala sarebbe di nuovo indagato per turbativa d’asta per una fornitura di alberi per l’esposizione universale del 2015. A riportare questa indiscrezione è il Corriere della Sera, mentre Sala racconta di essere amareggiato per la pubblicazione di un atto segreto su un giornale.
Sala: ”Amareggiato ma vado avanti”
“Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l’Italia e per Milano“, così il primo cittadino milanese ha commentato questa notizia di una sua possibile iscrizione nel registro degli indagati per turbativa d’asta. Invece sul fatto che la notizia sia arrivata prima a un giornale che a lui: “Non intendo commentare in alcun modo ogni possibile iniziativa della Procura generale. Non lo farò né oggi né in futuro. La storia, purtroppo, si ripete. Anche questa volta è un articolo di giornale a diffondere notizie di un provvedimento che mi riguarderebbe e che è ancora coperto dal segreto istruttorio“.
Expo Milano: storia tutta italiana
Quella dell’Expo di Milano è una storia tutta italiana: infatti, se sul campo si è rivelata un discreto successo, si è dovuto poi fare i conti con presunte ruberie o, comunque, una gestione degli appalti poco trasparente che ha gettato un’ombra negativa sull’evento e che ha probabilmente fatto lievitare i costi più del necessario. Non spetta a noi fare processi e, ovviamente, va applicata la presunzione di innocenza sempre e in ogni caso, ma la sensazione è che parleremo di quest’Expo ancora per molto.