Salario: etimologia, storia e significato del termine oggi

Che significa Salario e da dove viene? Vediamo la sua storia e la sua etimologia che viene direttamente dall’Impero Romano.

Il lavoro nobilita l’uomo e lo rende anche schiavo. Ma qual è la cosa che lo rende davvero appetibile se non la possibilità di ricevere un ritorno economico da esso? Il salario è il compenso per il lavoro svolto, fonte di sostentamento per tutti. Qualcuno si è mai chiesto però da che deriva il termine salario?

Etimologia e Storia del termine Salario

Salario è un termine derivante dalla parola latina salarium, costituita da sal, sale, e dalla desinenza –arium che vuol dire attinenza, letteralmente razione di sale.

Il sale infatti, ai tempi dell’antica Roma, era assai importante per la conservazione dei cibi ma anche perché costituiva il compenso dei soldati delle legioni romane che venivano appunto pagati col sale e in moneta così come anche i pubblici ufficiali.

Scrive il Pianigiani nel Dizionario

i magistrati e i soldati ricevevano per loro nutrimento grani, vino, olio e particolarmente sale: donde -salarium- venne il loro soldo chiamato”. Di sale non ce ne era molto e, data la sua preziosità, veniva considerato proprio come una moneta.

Da qui la definizione del sale: oro bianco. Un oggetto di lusso insomma che i Romani utilizzavano anche nei loro riti propiziatori agli dei. Si diceva infatti che il sale, proprio per la sua capacità di conservazione, proteggesse dall’incorruttibilità dell’anima.

Distinzione tra salario e stipendio

Oggi le forme di pagamento sono cambiate. Continua il Pianigiani: “col tempo tali somministrazioni si compensarono in danaro, ma conservando il nome antico”. Se prima si pagava in natura, adesso lo si fa appunto con il denaro.

In termini tecnici c’è però da dire che salario può essere sinonimo di stipendio nel senso di pagamento di una prestazione svolta, ma differisce da esso poiché in tempi moderni il primo si riferisce al compenso economico dei colletti blu, ossia gli operai, il secondo invece ai colletti bianchi, cioè agli impiegati. Tale distinzione deriva dalla diversità del tipo di lavoro svolto: uno manuale e l’altro mentale.

In fin dei conti, se vogliamo, il salario o qualsiasi altro termine per indicare un compenso in denaro conserva ancora la sua aurea di sacralità dal momento che costituisce il mezzo principale per poter vivere.