Sanremo 2017, Pagelle dei Cantanti della Prima Serata (7 febbraio)

Si è conclusa la prima serata della 67esima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, i primi undici Campioni in gara si sono esibiti, le canzoni sono state finalmente svelate e da oggi sono in rotazione radiofonica. Di seguito le pagelle dei brani ascoltati durante questa prima serata.

Giusy Ferreri – Fatalmente male
La canzone c’è, la voce della sua interprete decisamente no. Emozionata e per niente in forma, potrà fare sicuramente di meglio nelle prossime esibizioni, anche perché di peggio è piuttosto difficile. L’idea di far cominciare lei è stata una pura e gratuita cattiveria nei suoi confronti. Un papabile tormentone lanciato in sordina. Voto 5.5

Fabrizio Moro – Portami via
Anche se il cantautore romano ha sempre dato il meglio di se sui temi sociali, in questa canzone d’amore riesce comunque ad emozionare e a non risultare per nulla scontato e banale. Nonostante la lunga assenza dalle scene, è riuscito a trovare la sua giusta dimensione, intima e coinvolgente. Voto 7

Elodie – Tutta colpa mia
Retrò quanto basta, un pizzico di Emma, sempre quanto basta. Non è esagerata, ha mostrato una voce equilibrata, impeccabile nell’esecuzione. Intensa, eclettica, carica, energica, dolce, drammatica… rigorosamente quanto basta. Voto 7

Lodovica Comello – Il cielo non mi basta
La ragazza è promettente, nonostante questo Festival sia destinato ad andare come deve andare. Il brano risulta irremediabilmente piatto, decisamente non andatto per un debutto, ma di sicuro la Comello un segno lo lascerà e non verrà dimenticata poi così facilmente. Purtroppo non come avremmo voluto per una voce così bella. voto 4

Fiorella Mannoia – Che sia benedetta
Un brano in perfetto stile Mannoia, che inizia con introspezione per poi esplodere sul finale. Un atteggiamento impeccabile, più da super ospite che da concorrente. Averla in gara è una delle poche gioie di questo Festival, non le si può dire davvero niente, se non un: Che Tu sia benedetta. Se ci fosse una giustizia sanremese, oltre a quella divina, il Festival sarebbe già finito con lei vincitrice. Voto 9

Alessio Bernabei – Nel mezzo di un applauso
Per il suo terzo anno consecutivo, tutti noi ci aspettavamo una hit leggendaria, qualcosa vicina ad “Imagine” o “We are the world”, giusto per giustificare la sua ennesima presenza in gara. Invece ci siamo ritrovati, senza tantissima sorpresa, ad ascoltare l’ennesima americanata con una musica già sentita, per non parlare dell’interpretazione vocalmente del tutto assente. In prigione senza passare dal via. Voto 4

Al Bano Carrisi – Di rose e di spine
Che gli puoi dire ad uno che calca per la quindicesima volta il palco dell’Ariston? A portare una sorta di lirica mista romanza nel 2017 ci vuole coraggio, coraggio che soltanto una vecchia quercia come Al Bano può avere. La struttura della canzone è così complessa che persino uno navigato come lui fatica a stargli dietro. Voto 5.5

Samuel – Vedrai
Nonostante siano passati ben diciassette anni dal suo debutto con i Subsonica, per Samuel il tempo sembra essersi fermato, purtroppo la musica è andata avanti. Ci si aspettava decisamente di più dal suo debutto da solista, ma il sound a metà tra l’elettronica e la disco music è la nota interessante di questo pezzo. Voto 6

Ron – L’ottava meraviglia
Per il suo ritorno al Festival, Ron è andato sul classico, con brano che negli anni ’90 avrebbe riscosso successo, ma che in quest’epoca il trionfo di archi risulta obsoleto come uno StarTac. Voto 5

Clementino – Ragazzi fuori
Una piacevole sorpresa per il rapper napoletano, che a distanza di soli dodici mesi sembra essere cresciuto e maturato musicalmente in meglio. Il brano è interpretato con la stessa intensità da narratore indossata lo scorso anno per l’esecuzione della cover di Fabrizio De Andrè, dimostrando di essere diventato un cantautore metropolitano a tutti gli effetti. Voto 7

Ermal Meta – Vietato morire
Seppur si tratti di un pezzo difficile al primo ascolto, il fatto che Ermal sia un artista destinato ad un grande futuro nella discografia italiana, non è più un segreto di Pulcinella. Se non ci fosse la Mannoia in gara, il cavallo vincente sarebbe certamente lui. Questa non è soltanto una bella canzone, ma un’intensa emozione. Voto 8.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.