Il 6 febbraio, la Chiesa festeggia tra gli altri, Santa Dorotea. Dorotea, nata attorno al 310, fu una Santa che si apprestò al Cristianesimo durante la sua adolescenza e dovette ben presto sfuggire alla persecuzione dei Romani che fecero sui cristiani all’epoca.
Dorotea fu una donna di una grande fede, caritatevole, pura e sapiente. Quando il preside Sapricio le chiese di fare un sacrificio agli dèi, si rifiutò e venne torturata; poi il preside la affidò a Crista e Callista, due sorelle apostate, affinché la convincessero a lasciare la religione cristiana, ma furono loro invece a essere convertite, e quindi bruciate vive, mentre Dorotea fu condannata alla decapitazione.
Durante il tragitto verso il martirio, Dorotea incontrò un tale Teofilo che la schernì, dicendole che se davvero era una Santa, avrebbe voluto unna volta morta, che gli si portasse tre rose e tre mele. La donna accettò e prima del martirio ordinò ad un ragazzino di portare all’uomo tre rose e tre mele. Quest’ultimo,vedendole si convertì al cristianesimo. Fu anch’egli denunciato a Sapricio, che lo fece torturare e decapitare. Infatti la Chiesa lo onora come Santo assieme a Dorotea il 6 febbraio.
Dorotea è la protettrice dei fioristi e patrona di Pescia e Solofra, borghi in provincia di Pistoia e Avellino, la cui Chiese ne custodiscono alcune reliquie.
Il 6 febbraio inoltre si festeggia come detto San Teofilo, San Paolo Miki, Sant’Antimo da Urbino, San Filippo di Gesù, Santi Martiri Giapponesi.