Savoiardo: origine, storia e significato del termine

Ogni tanto si può cedere alle tentazioni soprattutto se si è molto golosi. La famosa dieta che si comincia di lunedì generalmente termina di domenica (o anche prima) con uno strappo alla regola: il dolce. E quale dolce migliore di un tiramisù? Tradizionalmente il tiramisù si fa con un biscotto particolare, il savoiardo, che già dal nome richiama un qualcosa di regale. Ma da dove deriva il termine?

Origine di Savoiardo

Il termine non è altro che un derivato del nome della famiglia reale Savoia, o meglio della regione sotto il dominio della stessa: infatti letteralmente significa appunto originario della Savoia o Sabaudia, regione storica delle Alpi Occidentali. I biscotti di Savoia furono creati nel Tardo Medioevo (XIV secolo) per volere di Amedeo VI in onore della visita alla corte sabauda dei reali di Francia. Il cuoco elaborò un nuovo tipo di biscotto: a forma allungata con base di farina, zucchero, tuorli d’uovo e albumi montati, assai leggeri e digeribili. La ricetta venne presentata a banchetto e tutti ne rimasero estasiati tanto che presto divenne così famoso da essere molto ricercato, soprattutto dagli stessi membri della casa reale sabauda.

Significato

Il nome del biscotto indica dunque non tanto la sua provenienza dal nome della famiglia di Casa Savoia quanto dalla regione su cui essi regnarono. Il savoiardo è conosciuto in altri paesi europei sotto diverso nome: in Gran Bretagna lo si chiama Lady Finger, letteralmente dito di dama proprio per la sua somiglianza alle raffinate dita di una nobildonna, in Francia lo si chiama biscuit à la cuillère e cioè a forma di cucchiaio.

Ingrediente principale di uno dei dessert italiani più famosi, il tiramisù, il savoiardo mantiene comunque una certa regalità: mai si scompone ad un morso né perde il suo decoro zuccherino se lo si azzanna voracemente. Parrebbe comunque impossibile farlo dato che davanti a tanta maestà occorre tenere un certo comportamento di deferenza.