Dopo settimane di incertezze è arrivata la svolta: i
49 migranti a bordo delle navi ong
Sea Watch e
Sea Eye sbarcheranno a
Malta. Lo ha annunciato il presidente maltese
Joseph Muscat, dando così il via libero all’accordo europeo, che prevede la redistribuzione dei migranti in
otto paesi europei, tra cui l’Italia, oltre
quella dei 200 immigrati già accolti dall’isola nelle scorse settimane.
Il premier maltese ha dichiarato che “l’operazione per trasferire i migranti sulle navi delle nostre forze armate inizierà il prima possibile”.
I migranti saranno trasferiti subito in Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia.
La vicenda della Sea Watch
La svolta arriva dopo settimane di polemiche e tensioni maturate dagli Stati Europei, costringendo i migranti a bordo di Sea Watch 3 e Sea Eye a trascorrere giorni in mare, con l’incubo di un peggioramento delle condizioni economiche.
Da giorni gli equipaggi delle due navi ONG denunciavano le condizioni avverse e chiedevano l’approdo in un porto sicuro dove far sbarcare i migranti recuperati al largo delle coste libiche. Inizialmente il governo maltese aveva permesso loro di entrare nelle proprie acque territoriali semplicemente per ripararsi, se mai dare l’autorizzazione a entrare in porto, ufficialmente per “non creare un precedente”.
Invece il Governo italiano aveva negato ogni coinvolgimento nella gestione dell’evento SAR: solo il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e il Premier Conte avevano mostrato disponibilità ad accogliere parte dei naufraghi.
Posizione non condivisa da Matteo Salvini, che fino a poche ore prima dell’annuncio del presidente maltese aveva ribadito il no, rispondendo così all’apertura di Conte sulla possibilità di un approdo in Italia dei migranti a bordo delle imbarcazioni delle ONG.