La scissione del Partito Democratico sembra sempre più imminente, ma quanto varrebbe in termini numerici il nuovo partito? Ce lo dicono i sondaggi che sono stati commissionati da “Porta a Porta” a Tecnè e Ipr.
Se i venti di crisi hanno travolto il centrosinistra, con una scissione che ormai è sempre più certa visto che si vocifera anche la possibile data del congresso, 7 maggio (?), che dovrebbe certificare la separazione che è ormai nei fatti, bisogna capire se effettivamente il nuovo partito abbia un buon seguito. I sondaggi parlano chiaro.
Infatti il nuovo partito nascente si attesterebbe su percentuali tra l’8% e il 10,5%. Ma poi bisogna andare a vedere più a fondo come verrebbe presa dagli elettori del Pd la possibile scissione: i votanti dem sono contrari al 60% alla divisione e quasi tutti darebbero ancora una volta il ruolo di segretario all’ormai uscente Matteo Renzi. Ma perché si arriva alla scissione? Secondo gli elettori del Pd per incompatibilità tra i leader.
Per le primarie nel caso di partita a due tra Renzi e Orlando sarebbe ancora una volta l’uscente segretario ad avere la meglio con percentuali che vanno dal 60% al 64%. Risultato che non cambierebbe di molto se al posto di orlando alle primarie si candidasse Emiliano.