L’ultima novità sul fronte della mobilità in città pare siano i taxi volanti, chiamati Sea Bubble, letteralmente bolla del mare. Non si tratta di fantascienza ma di un avveniristico progetto francese, realizzato da una start up, che coinvolge velisti, ingegneri di Formula 1 e di Airbus.
Dopo che Uber, il noto colosso americano del ride-sharing, ha annunciato a Los Angeles i propri progetti per rendere operativo in cinque anni un sistema di trasporto aereo urbano, basato sull’utilizzo di droni, in questi giorni sono state eseguite, con esito positivo, le seconde prove tecniche delle Sea Bubbles, innovativi mezzi di trasporto, destinati a rivoluzionare la viabilità parigina e forse a diffondersi presto in altre città europee.
Sea Bubbles: cosa sono, le principali caratteristiche
Questi taxi volanti, i cui prototipi sono attualmente esposti alla fiera parigina Viva Tech, sono dei piccoli veicoli, 100% elettrici. Possono ospitare quattro passeggeri, oltre al guidatore, e sono in grado di fluttuare fino a 60 centimetri dall’acqua, raggiungendo la velocità di 30 km orari.
Perché le Sea Bubbles rivoluzioneranno la viabilità di Parigi e non solo
Con Sea Bubbles, la Senna potrà diventare un’arteria di collegamento, costituendo una possibile soluzione per il traffico di Parigi. Vi è chi già definisce Sea Bubbles come un “sistema anti-imbottigliamento”. Inoltre Sea Bubble è silenziosa e può fluttuare anche nelle cosiddette «no wake zone», le parti di fiumi e canali in cui è vietato produrre moto ondoso.
I benefici per la qualità dell’aria
Il progetto sembrerebbe presentare vantaggi anche dal punto di vista ecologico, nella lotta all’inquinamento nelle città ed alle emissioni di polveri sottili. Per questo, pare che anche Londra sia particolarmente interessata al progetto. In un prossimo futuro potremo forse vedere questi taxi d’acqua fluttuare non solo sulla Senna, ma anche sul Tamigi.
Il problema della qualità dell’aria nelle città continua infatti ad essere un’emergenza. E se il Nord Europa risulta più avanti nel contrasto all’inquinamento atmosferico, città come Parigi e Londra, ma anche Roma, devono ancora fare molto. Questa è la fotografia che emerge dalla recentissima classifica di Greenpeace, sulla mobilità sostenibile in Europa, che prende in considerazione le capitali europee.
L’importanza dell’elettromobilità
Proprio la ricerca in materia di veicoli ad alimentazione elettrica e lo sviluppo della cosiddetta “elettromobilità” sembrano costituire ad oggi la migliore, se non l’unica, strategia per affrontare efficacemente il problema dell’inquinamento legato al traffico. Anche in questo caso purtroppo non mancano le contraddizioni. Se infatti abbiamo l’esempio virtuoso di paesi come Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, che molto hanno fatto in questo settore, è di appena due giorni fa la notizia di un rallentamento del mercato delle auto verdi, che ha creato negli Stati Uniti degli incredibili ribassi nel costo delle automobili elettriche.