Serena Williams è stata multata per 17.000 dollari per il suo comportamento ritenuto antisportivo durante la finale degli US Open vinta dalla giapponese Naomi Osaka. La multa comprende gli insulti all’arbitro, poi apostrofato come sessista, e un presunto contatto con l’allenatore in tribuna, ritenuto come consiglio di gioco.
Coaching or not ?#usopen pic.twitter.com/OATS0LE2Y2
— Ashish TV Slams (@ashishtvslams) September 8, 2018
Nel secondo set, invece, la tennista dei record ha spaccato la sua racchetta ottenendo un punto di penalità e facendo scattare l’ira della tennista contro l’arbitro chiamato “ladro, sessista” e poi invitato a scusarsi nei riguardi della Williams. Chiamati due giudici del torneo, che hanno dato ragione all’arbitro, la partita è continuata con la vittoria di Osaka per 6-2 6-4.
Williams multata: la battaglia contro il sessismo
In un’intervista successiva un giornalista le chiede se avesse voluto tornare indietro, lei risponde: “Io sono qui a combattere per l’uguaglianza delle donne, ho visto tanti uomini chiamare ladro l’arbitro senza che gli accadesse nulla”. E ancora, in lacrime: “Voglio essere un esempio per le prossime volte, per il diritto di una donna forte di esprimere le proprie emozioni”.