Al giorno d’oggi nelle famiglie italiane c’è posto per un animale domestico, cane, gatto o che sia, che spesso, comporta, come un normale membro di famiglia, spese mediche e nel caso veterinarie. E’ possibile però detrarre dalle tasse la spesa del veterinario. E tutto questo è fattibile senza nessuna ricetta, ma è sufficiente lo scontrino parlante. È quanto prevede una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate.
ECCO COME E’ POSSIBILE DETRARRE LE SPESE
Il comunicato, pubblicato stamane, afferma come per le spese veterinarie e per l’acquisto dei medicinali per gli animali è prevista una detrazione de 19% sull’Irpef entro un limite minimo di spesa (franchigia) di 129,11 euro e un limite massimo di 387,34 euro. In particolare, come chiarisce la risoluzione 24/E, diffusa oggi, in occasione dell’inserimento delle spese veterinarie nella precompilata, non è necessario conservare la prescrizione medica ai fini della detrazione, essendo sufficiente lo scontrino “parlante”.
QUALI ANIMALI RIENTRANO NELLA DETRAZIONE?
Non sono però previste detrazioni per animali destinati ad allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole, né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite, per i quali poi si rischia di subire persecuzioni legali.