Spopolamento Piccoli Comuni, Arminio scrive a Conte

Il poeta e “paesologo” Franco Arminio propone una sua ricetta al premier Conte per valorizzare piccoli comuni e paesi.

Spopolamento Arminio Conte
Bisaccia (AV), il comune natale di Franco Arminio.

Franco Arminio, poeta irpino nato a Bisaccia, ha deciso di scrivere una lettera aperta indirizzata personalmente al premier Giuseppe Conte. Il tema è triste ed attuale: lo spopolamento dei piccoli paesi nel cuore dell’Italia, a partire da quelli Irpini.

Il tema dello spopolamento è uno dei più sentiti nel campo della geografia umana, se da una parte la fascinazione per le grandi città è enorme, il rimpianto per ciò che si lascia non è meno piccolo. Arminio nella sua lettera pubblicata sul Corriere della Sera propone semplici soluzioni per dare lustro a borghi di grande bellezza che corrono verso l’oblio.

Arminio: Valorizzare i borghi non richiede (sempre) sforzi economici

Scrive il poeta irpino:

Ecco, io non le chiedo leggi per i piccoli paesi, non credo siano necessarie. Forse non è necessario neppure dare i soldi ai ragazzi disoccupati o alle anziane che vivono da sole nei piccoli paesi. Io penso che sia necessario mettere in giro delle buone dicerie su questi luoghi (…) . Lei, per esempio, potrebbe indire un consiglio dei ministri a Carlantino. E se le sembra troppo di parte, può scegliere un luogo dell’Aspromonte o dei Sicani. Se poi non vuole irritare la Lega può pensare al Friuli Venezia Giulia o alla provincia di Cuneo. In Italia i paesi spopolati sono equamente distribuiti.

Una richiesta di visibilità al premier Conte che spesso arriva con gesti semplici e simbolici, ma che possono attirare – seppur per una sola giornata – un’ottima copertura mediatica su una zona altresì dimenticata.

Franco Arminio mette in guardia il nuovo governo, non senza vena polemica, dal rischio discount: ovvero relegare piccole realtà a luoghi di Serie B, dove corre una realtà alterata rispetto a quella che si vive nel resto d’Europa.

Ecco, i paesi italiani hanno diritto a essere percepiti per quello che sono: luoghi del mondo, che non stanno né avanti, né indietro, luoghi che possono avvilire ed esaltare, che contengono opportunità e pericoli, come tutti i luoghi del mondo. Nella miseria spirituale dilagante e nella penuria di risorse economiche, un buon governo è quello che produce visioni, sentimenti, passioni civili.

La ricetta è sempre quella di spingere le persone verso i centri non urbani proponendo una qualità della vità molto alta ed un costo dei servizi primari molto basso. Un’utopia, forse, quella di Franco Arminio ma che – se realizzata – risolverebbe molti dei problemi del nostro paese.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.