Abdel, ex ospite del Cara di Mineo e attualmente mediatore linguistico presso il centro Astalli a Catania, ha raccontato la sua esperienza tra le campagne del Sud Italia. In particolare è stato in Puglia, Sicilia e Basilicata e ha denunciato la drammatica situazione di Metaponto, in provincia di Matera.
Pare, dalla testimonianza di Abdel, che un migliaio di persone circa, fino a non molto tempo fa, si autogestivano all’interno di capannoni abbandonati. Una terra di nessuno inavvicinabile anche per gli italiani del luogo. Li, secondo il mediatore linguistico, sembrerebbe regnare anarchia, droga e prostituzione.
“Due mesi fa circa – racconta – sono stato in una grande campagna a Metaponto vicino Matera, dove ho visto cinque capannoni in disuso. Più di mille persone al loro interno che hanno occupato abusivamente questo spazio. Nessuno ne parla, perché quello che succede li dentro è davvero sconcertante”.
“Neanche gli italiani si avvicinano – continua Abdel – perché in quel posto succedono cose molto brutte. Io sono entrato li dentro e si vedono ragazzine che si prostituiscono, droga che circola, bar abusivi gestiti da loro. Non parlo di dieci o venti persone ma circa un migliaio. La situazione è insostenibile, lo Stato ne è a conoscenza, ma fa finta di nulla”.
Cosa succede ai migranti che lavorano nei campi?
Ma chi sono queste persone? Perché vivono in questi capannoni abbandonati? Stando ad alcune notizie diffuse dai media locali, sembrerebbe che già dalla scorsa estate i migranti divennero protagonisti delle cronache a Metaponto.
“Questi migranti – spiega Abdel – erano un gruppo di stranieri che vivevano in strada nel paese. Ma i cittadini, svariate volte, si sono appellati alle istituzioni per farli allontanare dalla città, sentendosi minacciati a livello di sicurezza personale. Cosi, i migranti sono finiti in queste strutture abbandonate, poco fuori il paese, che fino a due mesi fa continuavano a occupare illegalmente”.
Quella di Abdel vuole essere una testimonianza di quanto succede a molti migranti quando non sono più ospiti dei centri di accoglienza e finiscono per le strade delle città a vagare senza meta.
“Alcuni migranti – afferma Abdel – finiscono nelle campagne a lavorare sotto sfruttamento. Io ho avuto modo di visitare le campagne da Cassibile, in Sicilia, fino a Foggia, in Puglia, e in molte di esse gli stranieri vengono impiegati clandestinamente nei campi”.