Continua a salire il tragico bilancio di vittime e feriti del raid aereo che nella tarda serata di ieri ha preso di mira un centro di detenzione nei pressi di Tajura, sobborgo di Tripoli situato non lontano da alcune basi militari. Inizialmente si parlava di 40 morti e di 80 feriti; numeri che nel corso delle ore si sono aggravati: infatti si parla di oltre 45 morti e di 130 persone ferite.
Il bombardamento aereo ha dilaniato l’hangar della prigione, dove si trovavano rinchiusi circa 200 migranti illegali provenienti da diversi Paesi dell’Africa. Il Governo di accordo nazionale, riconosciuto dalle Nazioni Unite, ha diramato un comunicato ritiene responsabile della strage il sedicente Esercito nazionale libico (Lna) guidato dal “criminale di guerra Khalifa Haftar”.
La condanna dell’Onu
Si tratta del bilancio più sanguinoso relativo a un attacco aereo o a un bombardamento di artiglieria da quando le forze fedeli al generale, tre mesi fa, hanno lanciato un’offensiva con truppe di terra e aerei per conquistare la capitale e prendere in mano le redini del Paese.
Da un punto di vista geopolitico, la Libia è il principale punto di partenza per i migranti dall’Africa diretti principalmente verso l’Italia su imbarcazioni di fortuna. Sono attualmente 3.800 i migranti illegali detenuti nei centri di detenzione libici considerati “a rischio” a causa dei combattimenti tra le forze fedeli al presidente Fayez al Sarraj e quelli che obbediscono ad Haftar.
La condanna dell’Onu
Ghassan Salamé, rappresentante speciale dell’Onu per la Libia, ha commentato con una nota pubblicata sulla pagina Facebook della missione il terribile attentato: “Questa è la seconda volta che circa 600 migranti vengono attaccati da un bombardamento” che costituisce “chiaramente un crimine di guerra”. L’inviato delle Nazioni Unite “ha invitato la comunità internazionale a condannare questo crimine e ad imporre sanzioni a coloro che l’hanno ordinato” ed “eseguito”, riferisce la nota pubblicata sulla pagina Facebook della Missione di supporto dell’Onu in Libia.
Appresa la tragica notizia il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero ha dichiarato in una nota: “Apprendo, con sgomento, del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini. Un’ulteriore tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile”.
E ha aggiunto: “La netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili, si accompagna all’appello a fermare un aggravarsi delle ostilità che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione. Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni Unite”.