Sversamento Petrolio Eni Val d’Agri: arrestato dirigente

Agli arresti domiciliari un dirigente Eni indagato per disastro ambientale in Val d’Agri

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Nell’ambito dell’inchiesta sullo sversamento di petrolio in Val d’Agri, in Basilicata, è stato arrestato un dirigente ENI del centro oli di Viggiano, all’epoca coinvolto nei fatti. Il dirigente è stato sottoposto alla misura cautelare di arresti domiciliari. Insieme a lui sono indagate altre 13 persone per una serie di reati come disastro ambientale, abuso d’ufficio e falso ideologico.

Il caso si riferisce ad uno sversamento di petrolio nel sistema idrico dei comuni della Val d’Agri per via di una – secondo i magistrati – negligenza da parte dell’azienda di idrocarburi. Il petrolio in questione sarebbe uscito dai serbatoi di stoccaggio, raggiungendo la rete fognaria prima e le condutture dell’acquedotto poi. Quell’acqua potabile è destinata all’irrigazione di oltre 35mila ettari di terreno e alla popolazione dei comuni circostanti.

Eni, nella sua risposta ufficiale, “ritiene di essere intervenuta tempestivamente e di aver posto in essere tutti i migliori interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza (Mise) con l’obiettivo di contenere, perimetrare e rimuovere la contaminazione“, quindi rinnegando l’accusa di inerzia mossa dalla magistratura.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.