A Lignano una bimba è stata salvata in sala operatoria solo grazie all’intervento del Tribunale di Milano, visto che i genitori della piccola avevano proibito ai medici di effettuare una trasfusione di sangue a causa dell’appartenenza alla religione dei Testimoni di Geova. La storia è stata riportata dal Corriere della Sera e – grazie al tempismo di medici, Carabinieri e magistratura, è stato possibile sospendere la patria potestà dei genitori per autorizzare la trasfusione.
Giudici contro genitori Testimoni di Geova: ecco cosa è successo
La storia risale a Lunedì 23 Settembre quando una bimba di 10 mesi viene portata d’urgenza all’Ospedale di Lignano in condizioni critiche per aver sbattuto la testa. Durante la delicatissima operazione i medici chiedono alla famiglia di poter praticare una trasfusione di sangue, come da prassi. I genitori, invece, credenti religiosi, hanno opposto un secco rifiuto anche davanti all’insistenza dei medici. Spiegano dall’ospedale che la trasfusione era necessaria per scongiurare il rischio di morte sul lettino della sala operatoria.
Nella situazione tesa i medici decidono di chiamare i Carabinieri che – a loro volta – comunicano d’urgenza al Tribunale dei minori di Milano. Nel minor tempo possibile, quindi, i magistrati decidono di sospendere temporaneamente la patria potestà dei genitori ed autorizzare la trasfusione. Il caso, come prevedibile e come successo in altre vicende analoghe, è stato al centro di un polverone mediatico e a dibattiti dell’opinione pubblica.