Si torna a parlare del caso del suicidio di Tiziana Cantone: chiesto oggi per il fidanzato il giudizio immediato per falso e simulazione di reato. La richiesta del pm Alessandro Milita si basa sulla falsa denuncia di smarrimento del telefonino fatta da Tiziana nell’aprile del 2015. Il giudizio immediato prevede dunque che sia saltata l’udienza preliminare a causa dell’evidenza della prova.
I due fidanzati dichiararono agli inquirenti che i video erano circolati su dei cloud e divulgati in rete in seguito al furto del cellulare dove paventavano fossero conservati: la verità acclarata, invece, è ben diversa. I video porno, infatti, furono caricati direttamente dalla coppia su alcuni siti dedicati, ma poi qualcuno li ha estrapolati da lì e li ha fatti circolare, portando così la Cantone addirittura al suicidio in seguito all’eccessivo clamore mediatico intorno a lei e al video che purtroppo in molti hanno visionato.
Tiziana Cantone, dunque, non fu obbligata a girare i video e di concerto con il fidanzato li aveva caricati su internet. Di Palo aveva agito in concorso di colpa con Tiziana, quindi la Cantone se fosse ancora in vita sarebbe anche lei sotto processo. Il gip nelle prossime settimane deciderà se accogliere la richiesta del pm.