Non tutti hanno il senso dell’orientamento non trovando la giusta direzione e non tutti riescono a mantenere i nervi saldi in situazioni di stress. Cosa hanno in comune questi due tipi di persona? Semplice, la Trebisonda. Ma cos’è?
Origine di Trebisonda
Trebisonda è il nome di una antica città turca che venne fondata nell’VIII sec. a.C. (contemporanea a Roma) dagli antichi Greci nella regione del Ponto (in quella che oggi è l’odierna Turchia) con il nome di Trapezunte, in turco Trabzon, e che si affaccia sul Mar Nero. Per via della sua posizione strategica, la città, nei secoli e soprattutto nel tardo Medioevo, divenne ben presto un importantissimo polo militare e navale tanto da essere considerata un vero e proprio punto di riferimento e di snodo per le rotte commerciali da e per la Mesopotamia, l’Europa orientale e l’odierna Russia.
Tutto questo ha fatto sì che la città godesse di un grandissimo potere politico tanto da costituire l’Impero di Trebisonda dopo la caduta di Costantinopoli avvenuta nel 1204. La seconda città più importante dell’impero bizantino regnerà infatti sulla regione del Ponto per più di due secoli, fino al 1461 con l’invasione degli Ottomani.
Significato
Per via della sua importanza nonché della sua visibilità in mare per le navi che percorrevano quelle rotte commerciali, il nome della città è stato introdotto nel linguaggio comune popolare. Si precisa che il termine si utilizza solo nella locuzione “perdere la trebisonda” che vuol dire perdere la bussola, quindi l’orientamento (simile ad un’altra locuzione “perdere la tramontana”, cioè perdere la rotta visto che tramontana, oltre che vento, indica anche il nord).
Il significato di tale espressione non si esaurisce però solo ad un punto cardinale ma indica anche una perdita di orientamento nel senso di confusione e controllo, come poteva succedere a quei marinai che non riuscivano a scorgere in lontananza Trebisonda e che quindi cadevano nella disperazione andando alla deriva, naufragando o incagliandosi con la nave. Ma questa però è solo una credenza popolare di cui rimane oggi solo quel senso di smarrimento.