L’amore era finito da tempo, e la notizia del suo licenziamento a quanto pare talmente attesa tra gli insider della Casa Bianca, che il termine Rexit era ormai entrato nel gergo comune.
L’unico a dare se non altro l’impressione di essere sorpreso sembra essere proprio lui, l’ormai ei fu Segretario di Stato americano Rex Tillerson. Stando alle sue prime dichiarazioni Tillerson afferma che la notizia (comunicatagli venerdì) fosse inattesa e che ignora le ragioni del suo licenziamento. La segreteria di stato fa inoltre sapere che Tillerson avrebbe voluto continuare a svolgere la sua funzione di segretario.
Anche se pare che i rapporti con il Presidente Trump si siano incrinati sensibilmente solo nelle ultime settimane, tanto che Tillerson ha saputo dell’incontro previsto con Kim Jong Un solo quando la notizia era già pubblica, le relazioni tra i due erano tese da tempo.
Trump e Tillerson non erano sulla stessa lunghezza d’onda in merito a questioni non facilmente ignorabili come la rimozione dagli accordi di Parigi sul clima, l’accordo sul nucleare con l’Iran o i rapporti con la Corea del Nord. Lo scandalo dello scorso ottobre poi, quando secondo fonti affidabili Tillerson aveva definito il presidente “un deficiente” (“a moron”), non aveva contribuito a migliorare le cose.
Pare infatti che la voce di una possibile Rexit circoli già da novembre, così come quella della sua sostituzione con un esponente del Tea Party con il quale Trum ha ottimi rapporti e stesse vedute sui più importanti temi di politica estera: il direttore della CIA Mike Pompeo. Le voci si sono alla fine rivelate fondate: l’insediamento di Pompeo dovrebbe avvenire ad aprile, come rende nota la CNN.