Non sono proprio soddisfacenti le ultime notizie relative alle pensioni come emerge da un rapporto Istat pubblicato oggi e che riguarda il mondo pensionistico italiano.
80 mila pensionati in meno rispetto al 2014, 600 mila in meno rispetto al 2008, assegni più bassi per i nuovi dipendenti a riposo e notevole dislivello tra chi possiede la laurea e chi invece non ha conseguito titoli di studio. E’ questo il resoconto del nuovo rapporto Istat sulle pensioni nel 2015, anno segnato da un aumento di 283 euro del reddito pensionistico rispetto al 2014, quando il reddito lordo risultava essere pari a 17.323 euro.
Il rischio povertà nelle famiglie composte da pensionati sembra essere molto più basso in un periodo in cui crisi e disoccupazione continuano a fare da freno allo sviluppo del paese. Allo stesso tempo, è difficile ipotizzare una situazione florida e serena per quei pensionati che vivono da soli, o che, nel peggiore dei casi, devono mantenere disoccupati compresi nel nucleo familiare.
Il divario tra settentrione e meridione d’Italia emerge in maniera evidente dallo studio della statistica inerente all’erogazione di pensioni di invalidità. Al Sud, infatti, la percentuale di invalidi civili risulta essere pari al doppio di quella presente al Nord (8,3 per cento contro 3,9 per cento). Discorso analogo per le pensioni di invalidità ordinaria, con il Sud (20 per cento circa) che doppia il Nord.