Oggi 19 febbraio, ricorre il giorno della morte di Umberto Eco, scomparso un anno fa all’età di 84 anni. Saggista, semiologo, docente universitario, filosofo e scrittore tra i più noti del nostro Paese da dopo guerra in poi, diventato negli anni uno degli intellettuali più celebri al mondo.
Tra i suoi romanzi più noti ricordiamo: “Il nome della rosa”, “Il pendolo di Foucault”, “L’isola del giorno prima”, “Baudolino”, “Il cimitero di Praga” ed il suo ultimo lavoro intitolato “Numero zero” in cui criticava il giornalismo italiano. L’intero mondo della cultura italiana ha perso uno dei suoi maggiori esponenti della letteratura, venuto a mancare lo scorso anno nella sua casa a Milano.
Negli ultimi giorni, proprio il Sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala, ha voluto così ricordarlo: “Milano deve molto a Umberto Eco, alla capacità che ha avuto nel saper condividere con il pubblico un patrimonio culturale raffinato. Ora sta a noi trovare il modo di manifestare la nostra riconoscenza alla sua figura e all’eredita’ che ci ha lasciato. Come è noto, la legge prevede che siano trascorsi dieci anni dalla scomparsa per poter dedicare una via alla memoria di un defunto. Delle eccezioni possono però essere fatte. Mi impegno a verificare se, nel caso di Umberto Eco, si possa arrivare a una soluzione a breve termine”.