Il video de Le Iene. La denuncia su Italia 1 di una spesa di 55 mila euro per il finanziamento dell’Associazione Nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale. Questi più o meno gli ingredienti di una storia che sta suscitando una marea di polemiche. Il tutto prende il via da un servizio andato in onda durante la puntata di ieri de Le Iene durante la quale si è provato a verificare le attività dell’UNAR.
Secondo quanto riferito e mostrato in diretta tv e secondo quanto riportato dalle principali agenzie e dalla stampa nazionale, l’UNAR destinerebbe finanziamenti anche ad associazioni dagli scopi alquanto dubbi. Le dimissioni del direttore paiono un atto dovuto ma Francesco Spano, a capo dell’associazione, ha lasciato l’incarico subito dopo il servizio e dopo l’incontro con il Sottosegretario Boschi.
Secondo le ricostruzioni de Le Iene, l’UNAR avrebbe destinato finanziamenti all’Anddos nei cui circoli ci sarebbero almeno due dark room con “massaggi con servizi extra a pagamento”. La redazione de Le Iene non ha mai davvero mostrato il nome dell’associazione; a pensarci è stata la ProVita Onlus secondo cui l’Anddos avrebbe “Tra i suoi cosiddetti Centri Ascolto e Antiviolenza – afferma Provita – troviamo ad esempio la sede affiliata Macholato a Napoli, che comprende i sex box e le dark room. Oppure il Circolo Bunker a Roma, presentato come “il più grande sex club di Roma”, che offre anche i “glory holes” menzionati dal “Le Iene” e una red zone sotterranea”.
UNAR, Spano si dimette da direttore dell’Unione Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Il direttore dell’UNAR, dopo la bufera scatenata dal servizio de Le Iene, e dopo le dichiarazioni della ProVita Onlus, si è dimesso dopo l’incontro con il Sottosegretario Boschi. “Le dimissioni vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l’Unar … La Presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d’accordo con il dott. Spano, disporrà la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto dell’inchiesta giornalistica, per effettuare le ulteriori opportune verifiche. I relativi fondi, comunque, non sono stati ancora erogati” – questa la nota ufficiale sul caso UNAR.