Intervista agli Underground Science Naples, fuori con l’album “Scienza e coscienza”

Abbiamo incontrato per voi tre tra i più quotati rappers della scena napoletana: Jegg, TueffDopeone, uniti in un progetto collettivo che prende il nome di USN – Underground Science Naples. I tre artisti hanno da poco pubblicato l’album “Scienza e coscienza”, disponibile sia in formato fisico che in digitale dal 28 aprile.

Ciao ragazzi, cosa vi ha spinto ad unirvi in un unico collettivo? 
“L’amicizia e l’amore per la cultura Hip Hop”.

Da cosa deriva la scelta del titolo del vostro disco e quali collaborazioni sono incluse?
“In ogni cosa che si fa nel nostro caso la musica va fatto sempre con scienza e coscienza. Con tre voci già nostre abbiamo puntato in modo mirato alle feat, per cui ‘O Iank è molto legato, come Tueff, a tematiche come il meridionalismo, quindi è con noi in ‘Le due sicilie’. Sha One e Dj Simi, hanno sempre tenuto al concetto che tutto l’hip hop è una grande famiglia, da qui il titolo ‘Una Famiglia’. Oyoshe è uno come noi, che suda ogni giorno tutto quello che riesce ad ottare e quindi la traccia ‘Pe chi'”.

Nella traccia “Le due sicilie” si affronta il tema della questione meridionale. Cosa avete voluto raccontare esattamente?
“La traccia è nata da Tueff, definito da più parti sul web come il rapper brigante o il rapper della questione meridionale. Tutti noi siamo comunque legati alla nostra terra, con un amore viscerale ed è giusto chiarire come sono andate realmente le cose, nel nostro caso con il rap. Senza nessuna forma di razzismo al contrario ne tanto meno per una visione nostalgica del passato ma soltanto per chiarezza”.

Tra i tanti temi sociali, spunta un brano sentimentale che racconta di un rapporto di coppia. Ormai anche per i rapper è sdoganato parlare d’amore?
“‘Sper ca me può capì’ non è il semplice testo d’amore, ma è più un discorso di amore universale, perchè l’amore è uno e non va discriminato per religione sesso o altro”.

Nella decima traccia parlate del nord a del sud. Quali sono, in sintesi, le differenze che si contrappongono ancora oggi?
“Non c’è alcuna contrapposizione tra nord e sud, soprattutto nella canzone. Per giù è sempre inteso come dal basso e di come vanno le cose, di come si devono comportare le persone. Al nord ci sono gruppi e artisti ‘underground’ forti, che rispettiamo quindi ‘abbascio’ sta solo per come ci si comporta e come siamo fatti noi, che partiamo dal basso ma questo vale per ragazzi del Sud come del Nord”. 

Com’è nata la vostra passione per la musica rap?
“Il rap per noi è come l’aria che respiriamo, ma è nata da influenze che arrivano da oltre oceano, per chi ha più di 30anni ricorda sicuro il mitico “YO RAP” su Mtv, quando dovevi aspettarlo la notte per vederlo, perchè non è come oggi che basta un click ed hai tutto a portata di mano”.

A parte rappare in lingua napoletana, qual è il valore aggiunto del vostro collettivo? 
“Lasciamo che siano gli altri a farci dei complimenti o a scoprire se abbiamo qualcosa in più agli altri”.

Porterete “Scienza e coscienza” in giro suonandolo dal vivo?
“Il nostro obiettivo è quello di fare sempre musica in modo professionale. Certamente gireremo e stiamo girando sia da soli che come collettivo”.

Scritto da Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica e spettatore interessato di tutto ciò che è intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.