Il settore della ristorazione è stato uno dei più colpiti durante l’emergenza Coronavirus che sta tristemente caratterizzando questo 2021. Nella fase più calda della pandemia, così come la gran parte delle altre attività lavorative, anche quelle legate alla somministrazione di cibi e bevande sono state per lungo tempo chiuse, registrando una drammatica perdita economica.
Se alcune sono riuscite a mantenere un minimo di entrate grazie alle attività di delivery consentite anche durante il lockdown, altre hanno dovuto attendere la riapertura della fase due e applicare una serie di misure restrittive per poter esercitare la propria attività. Primo fra tutti è l’obbligo di indossare la mascherina, che dunque non può essere abbandonata neanche per le uscite di piacere.
È utile quindi procurarsene sempre qualcuna di scorta, ad esempio sul sito Maskhaze si può ovviare alla necessità di utilizzo mascherine al ristorante. Vediamo nello specifico cosa prevede il Dpcm di Agosto riguardo il settore della ristorazione.
Le novità del Dpcm di Agosto
Per quanto riguarda il settore della ristorazione in generale e i ristoranti restano valide le norme generali che vanno in realtà applicate a tutte le attività lavorative e non solo, cioè:
- È obbligatorio indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico
- È obbligatorio indossarla anche nei luoghi all’aperto qualora vi fossero affollamenti o impossibilità di mantenere la distanza interpersonale di sicurezza tra le persone
- Obbligo di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro
Entrando nello specifico dell’attività ristorativa, dunque riferendoci a ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie, la riapertura è stata consentita laddove le Regioni e le Province abbiano accertato che la situazione locale dei contagi sia compatibile con lo svolgimento di tale attività. Le Regioni e le Province sono anche tenute a fornire tutte le linee guida, i protocolli e le indicazioni necessarie a contenere il rischio di contagio.
Le attività consentite
Oltre alla riapertura di bar, ristoranti, pub e simili, viene consentita anche l’attività di mense e catering continuativo, ovviamente sempre nel rispetto delle normative vigenti. Anche la consegna a domicilio è consentita nei limiti delle norme igienico-sanitarie, insieme alla ristorazione da asporto.
Queste ultime attività sono anche supportate dalle numerose app di delivery food, le quali come è facile intuire hanno visto un notevole incremento di utilizzo in questo periodo proprio per la garanzia dell’esiguo e quasi inesistente contatto con altre persone.
Anche le attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno di ospedali e aeroporti sono consentite, a differenza di altri punti vendita che, soprattutto negli aeroporti, restano chiusi per ridurre il rischio di contatto diretto tra contagiati o con superfici infette. Inoltre vengono confermate anche le attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare e delle filiere.
Il distanziamento sociale e l’obbligo di mascherina valgono anche per gli stabilimenti balneari che uniscono a questa attività quella della ristorazione o della vendita di cibo e bevande.
Le schede tecniche per i singoli settori
Le norme previste negli allegati del Dpcm si applicano a ogni tipo di servizio di somministrazione di cibo e bevande, vale a dire ristoranti, pizzerie, bar, pub, trattorie, self-service, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie e catering, anche qualora queste facessero parte di altre attività più grandi, dunque centri commerciali, stabilimenti balneari ecc.
Ecco quali sono:
- Le informazioni sui comportamenti da adottare a seconda delle misure di sicurezza previste devono essere fornite in maniera chiara e comprensibile anche da turisti stranieri
- All’ingresso deve essere misurata la temperatura corporea e deve essere vietato l’accesso a coloro che hanno una temperatura superiore ai 37,5°C
- Devono essere forniti prodotti per la sanificazione delle mani sia all’entrata che in prossimità dei servizi igienici
- La mascherina deve essere indossata in tutti i momenti in cui non ci si trovi seduti al tavolo o non si stia consumando nessun cibo o bevanda. Dunque va indossata per entrare, per uscire, per recarsi ai servizi igienici, ecc
- È consentito l’uso di giornali, riviste, menù o materiale informativo, previa sanificazione delle mani
- È consentito nei bar l’uso di carte da gioco purché si indossi la mascherina e si sanifichino spesso il tavolo da gioco e le mani e purché si mantenga la distanza di sicurezza di almeno un metro.
- Nei locali che hanno posti a sedere l’accesso è consentito su prenotazione e la lista dei prenotati va mantenuta per 14 giorni. Inoltre non possono esserci più clienti di quanti siano i posti a sedere. Nei locali che invece non hanno posti a sedere l’accesso è limitato al fine di mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.
- Laddove fosse possibile è preferibile utilizzare gli spazi esterni
- I tavoli vanno disposti a un metro di distanza l’uno dall’altro o dotati di barriere fisiche che possano evitare la diffusione di droplet. Anche la consumazione al banco va effettuata mantenendo il metro di distanza
- Sono consentiti i buffet ma la somministrazione va effettuata dal personale, il self-service è autorizzato solo per prodotti monodose confezionati
Per conoscere al meglio queste e tutte le altre normative vigenti si consiglia di consultare il sito del Ministero della Salute.