Vaccinazioni Scuola 2019: bambini non ammessi senza vaccino

Da oggi scattano le misure previste nel decreto legge Lorenzin sui divieti per l’accesso a scuola dei bambini non vaccinati

Da oggi scattano ufficialmente le misure previste nel decreto legge Lorenzin, approvato nell’estate del 2017, per il quale non potranno essere ammessi a scuola i bambini non vaccinati. Le limitazioni si applicheranno infatti nel caso in cui i genitori avessero presentato sì un’autocertificazione sull’avvenuta vaccinazione a inizio anno scolastico, in riferimento al settembre 2018, senza però dimostrare concretamente di aver vaccinato i propri figli. Inoltre è prevista una multa per chi frequenta la scuola dell’obbligo tra i 7 e i 16 anni senza essere in regola con le vaccinazioni.

Salvini e la proroga

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva chiesto una proroga alla collega Giulia Grillo, al fine di rinviare la piena applicazione della legge Lorenzin sui divieti per l’accesso a scuola. Il ministro della Salute, pur essendo contraria a un obbligo per i vaccini, ha confermato e fatto applicare le misure prevista dal decreto.

La statistica

A partire da oggi, lunedì 11 marzo, i bambini non vaccinati non potranno accedere agli asini nido e alle scuole materne, tranne che i genitori non dimostrino concretamente di averli vaccinati. Secondo gli ultimi dati, finora si parla di qualche centinaio di bambini che versano in questa situazione a livello nazionale. Ciò dipende soprattutto dalla decisione presa dai genitori di non mandare all’asilo i loro figli, evitando in tal modo l’obbligo.

Inoltre in diverse regioni italiane, tra le quali Lazio e Toscano, sono state attivate anagrafi digitali per documentare le vaccinazioni. Si tratta di sistemi che hanno semplificato la verifica delle autocertificazioni, anche nel caso di vaccinazioni tardive effettuate entro il termine ultimo previsto, appunto, per oggi.

Peraltro, i dati raccolti fino ad oggi dimostrano risultati incoraggianti in senno all’obbligo vaccinale per l’ingresso a scuola. Nelle cinque regioni più grandi, si infatti, si registrano percentuali elevate, pari al 95%. Ciò a dimostrazione del fatto che tutelare i bambini è fondamentale.

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.