Victoria Beckham, azienda in crisi: ha rischiato il Fallimento?

È stato il marito, per l’ennesima volta, a “salvare i conti” dell’azienda di abbigliamento targata Victoria Beckham che ha rischiato seriamente il fallimento. In quest’ultimo esercizio finanziario, si sarebbe registrata una perdita di 4,6 milioni di sterline (5,3 milioni di euro), colmata con un versamento di ben 6,7 milioni di sterline (7,7 milioni di euro) da parte del buon David.

Trattasi di ordinaria gestione finanziaria, a detta di una portavoce del brand, ma l’ultimo periodo del quale siano state rese note le cifre risale al 2015, anno in cui il fatturato ha raggiunto quota 36,5 milioni di sterline (41,9 milioni di euro), però anche in tal caso nessun utile né pareggio, al punto da dover attingere – sotto forma di finanziamento – da quelli che invece sono stati gli utili della DB Ventures, società di successo di proprietà dell’ex calciatore.

Dopo che il Daily Mail ha annunciato che la bella ma mai sorridente ex spice, ha ricevuto da parte del Tribunale Commerciale inglese, un avviso di chiusura coatta della maison, in seguito alla mancata pubblicazione dei suoi conti per il terzo esercizio consecutivo, una portavoce aziendale ha chiarito al Mail Online che una società holding, la Beckham Brand Holding Ltd., posseduta in parti uguali dalla coppia e da Simon Fuller XIX, ha l’incarico di supervisionare le attività della famiglia Beckham, dichiarando dunque: “Queste attività possono essere finanziate in vari modi, in qualsiasi momento, il che può comportare un mix contemporaneo di debito bancario, di prestiti interaziendali e d’investimenti azionari in fondi propri”.

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Sebbene parecchio indebitata, Victoria Beckham, che il mese scorso è stata anche insignita dell’onoreficenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II (così come è accaduto per il marito nel 2003), non smette di dar vita a nuovi progetti: ha, infatti, da poco presentato la sua linea per bambini in edizione limitata, per la statunitense Target Corporation. E allora, nonostante tutto, buona fortuna Victoria!