È allerta per il nuovo virus che dalla Cina si sta diffondendo nelle nazioni limitrofe. Il coronavirus, che attualmente non ha ancora un nome, se non quello tecnico di 2019-nCoV, è stato identificato in Giappone, in Thailandia ed in Corea del Sud, casi di persone che sono state in contatto con la zona di Wuhan, considerata epicentro del virus.
Il nuovo virus è trasmissibile per via umana
Sia in Cina che in alcuni paesi asiatici si sono per ora registrati 200 casi della malattia che – nelle prime fasi – presente gli stessi sintomi di una polmonite. Secondo alcuni esperti internazionali, però, il numero dei contagi potrebbe essere più elevato (si pensa 1700 casi) e il governo cinese potrebbe aver minimizzato il problema.
È stato anche accertato che il virus che colpisce le vie respiratorie è trasmissibile da uomo a uomo e che quindi ha compiuto il cosiddetto “salto di specie” da animale ad umano, rientrando nell’alveo di quei virus che medici e ricercatori temono particolarmente.
Prevenzione aumentata negli aeroporti
L’annuncio ha fatto scattare il protocollo d’allerta a livello globale, con particolare attenzione per aeroporti internazionali che hanno voli diretti o particolari scambi con la città epicentro del contagio. Tra gli aeroporti interessati anche quello di Roma Fiumicino, che ha tre collegamenti diretti settimanali con Wuhan.
È già stato predisposto che i passeggeri provenienti dalla città della Cina centrale siano sottoposti a controlli e – in caso di sospetto contagio – messi in quarantena presso l’Istituto Spallanzani di Roma, invitando le autorità locali a prestare particolare attenzione.
Contagio in Italia: le dichiarazioni dell’ISS
Il rischio di contagio in Italia non è altissimo, ma bisogna tenere alti i livelli di guardia. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità:
Il fatto che casi si siano verificati anche fuori dalla Cina e dalla città di Wuhan, centro del focolaio induce a pensare che da Wuhan si sia determinata una certa trasmissione, ed è inverosimile che sia riconducibile al solo bacino animale. Inoltre, notizie non ufficiale parlano anche di alcuni casi del virus, ma molto limitati, in persone che non hanno visitato o soggiornato a Wuhan. Tutti elementi che ci fanno pensare a una trasmissione interumana” (…)”non si può escludere che casi possano arrivare anche in Europa e in Italia, ma l’importante è identificarli e isolarli subito. Se si interviene con rapidità si può infatti bloccare la diffusione, isolando gli infetti e procedendo alla quarantena dei contatti, ma è chiaro – precisa – che questo si può fare solo se gli infetti non sono tanti
Il pensiero, quindi, non può non andare all’epidemia di un altro coronavirus, SARS, esplosa tra il 2002 e il 2003 facendo registrare più di 800 decessi.