Con un decreto, Emanuele Filiberto ha nominato erede al trono Savoia sua figlia, ma tale decreto – del tutto senza effetti nella realtà – ha scontentato anche i monarchici
Emanuele Filiberto ha dichiarato che l’erede al “trono” di Casa Savoia sarà la figlia sedicenne Vittoria, rompendo idealmente con le consuetudini che vorrebbero la successione in linea maschile.
Vittoria, nata nel 2003 a Ginevra, è figlia di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau, sposati nello stesso anno a Roma, quando fu tolto l’interdetto costituzionale per la permanenza dei Savoia in territorio italiano. Attualmente Vittoria studia a Parigi ed ha vissuto tra Svizzera, Francia e Italia.
Secondo Emanuele Filiberto:
Come tratto di speciale benevolenza confermiamo alla nostra diletta nipote Vittoria Cristina Chiara Adelaide Maria il trattamento di Altezza Reale, la qualità di Principessa Reale e le conferiamo il titolo di principessa di Carignano seguito dal titolo di marchesa d’Ivrea
Tali titoli sono ovviamente solo reminiscenze storiche di attributi cui poteva fregiarsi il Re Savoia ai tempi della monarchia.
La discordia tra i monarchici sulla successione
La consulta dei senatori del Regno, organo di Casa Savoia senza alcun potere effettivo, si dice contraria a tale introduzione della successione femminile, in quanto violerebbe la Lex Salica, un primo corpus legislativo di età tardoantica e ripreso nello Statuto Albertino.
Secondo i monarchici quindi nessuna donna potrà occupare tale ruolo. A fare fede secondo loro sono le parole di Umberto II, ultimo re d’Italia, che dal Portogallo annunciò fermamente che Casa Savoia non avrebbe accettato nuovi cambiamenti.
L’annuncio fatto da Emanuele Filiberto non solo è destinato a non avere alcun tipo di utilità pratica, vista l’abolizione di ogni titolo nobiliare in Italia, ma causa anche discordia tra i pochi monarchici rimasti nel nostro paese.