Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di terremoti, ma quanto è pericolosa sismicamente la provincia di Salerno? Per capire come stiamo messi c’è bisogno di fare riferimento ai dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Analizzando le varie mappe in merito alla sismicità della nostra provincia bisogna subito mettere in risalto come il rischio sia relativamente basso. Ma è un dato che può essere vero se si fa riferimento alla fascia costiera perché cambia repentinamente se invece ci spostiamo un po’ verso le zone dell’entroterra e soprattutto ai confini con l’Irpinia e la Basilicata.
E a chi dice di fare attenzione al vulcano sommerso Marsili che incide sulla provincia più a sud che confina con la Calabria? La risposta si trova nei dati che parlano di due vere e proprie eruzioni del vulcano sommerso più grande d’Europa tra 7.000 e 2.00 anni fa: in particolare sono avvenute nel settore centrale dell’edificio e quindi tra gli 800 e i 1.000 metri di profondità.
Cosa vuol dire? Lo spiega bene proprio uno dei ricercatori dell’INGV Guido Ventura: “Il rischio vulcanico associato a eruzioni sottomarine di questo tipo è estremamente basso, e un’eruzione a profondità maggiore di 500 metri comporterebbe probabilmente soltanto una deviazione temporanea delle rotte navali. Anche il rischio legato a possibili tsunami correlati a eruzioni come quelle più recenti è minimo”. L’attenzione resta alta, ma non significa che la provincia di Salerno sia poi una delle zone d’Italia in cui con un alto livello di sismicità.