Resteranno invariate rispetto all’anno scorso le fasce retributive dei relativi contributi dovuti all’Inps per il lavoro domestico. È lo stesso istituto di previdenza a comunicarlo nella circolare 13/2017 pubblicata ieri.
Inoltre, nei giorni scorsi è stato ufficializzato l’ aggiornamento dei minimi retributivi previsto dal contratto collettivo di settore. La variazione è minima, perché l’indice di riferimento in quel caso è cresciuto dello 0,1 per cento. A riportarlo è Il Sole 24 Ore. Sul fronte lavoro domestico, in settimana, la Federazione italiana datori di lavoro domestico (Fidaldo), è intervenuta sullo scottante tema dei voucher, con il presidente Fidaldo, Andrea Zini, che ha affermato come solo un’equilibrata combinazione di limitazioni, di importo e temporali, può garantire che i voucher vengano effettivamente usati per retribuire prestazioni a carattere straordinario e non. La soluzione proposta è quella di introdurre un limite di 2mila euro l’anno per i datori di lavoro domestico da utilizzare in voucher, da spendere in un massimo di 3 mesi e non superando la soglia dei 30 giorni.
Scende, invece, quale conseguenza della Legge di Bilancio 2017, l’aliquota per le partite Iva iscritte in via esclusiva alla gestione separata. Dopo anni di blocco temporaneo al 27% (per impedire l’aumento al 33% previsto dalla legge 92/2012) è stata fissata in via definitiva l’aliquota al 25%. Di conseguenza, a fronte di un minimale invariato a 15.548,00 euro, i contributi volontari annuali quest’anno sono pari a 3.887,04 euro invece dei 4.197.96 euro dell’anno scorso. Crescono, al pari dell’aliquota che passa dal 31 al 32%, quelli dovuti da collaboratori e figure assimilate iscritti alla gestione separata Inps.