Sono stati sospesi i tre carabinieri che sono imputati nel processo sulla morte in carcere di Stefano Cucchi. I tre accusati di omicidio preterintenzionale oggi si sono visti recapitare dalla’Arma dei Carabinieri il provvedimento di sospensione dal servizio.
Una decisione che si attendeva, ma che tardava ad arrivare dopo che la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per i tre militari che sono accusati della morte del giovane. Si tratta di due carabinieri scelti, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, e del vicebrigadiere Francesco Tedesco. Il motivo della sospensione si legge nel provvedimento ufficiale che è stato diffuso dall’Arma dei Carabinieri e nel quale si giustifica la sospensione dal servizio a titolo precauzionale dopo il rinvio a giudizio.
MORTE CUCCHI, CARABINIERI SOSPESI: IL PROVVEDIMENTO
Il provvedimento di sospensione è stato firmato dal Comando generale dell’Arma per i primi due, mentre dal Ministero della Difesa per il vicebrigadiere. Tutti e tre i carabinieri sospesi dal servizio sono accusati di omicidio preterintenzionale perché il 15 2009 sono coloro che arrestarono il giovane Cucchi in flagranza di reato per detenzione di droga. L’accusa nei loro confronti è che avrebbero però pestato il giovane causandone la successiva morte dopo circa una settimana all’ospedale Pertini di Roma.
Ora dovrà essere il processo a stabilire se effettivamente sussiste il teorema dell’accusa. Gli altri due carabinieri, Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi, entrambi imputati per calunnia non sono stati sospesi dal servizio.