Quest’oggi la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 5 carabinieri, coinvolti nella morte di Stefano Cucchi, avvenuta a Roma, all’ospedale Pertini, il 22 ottobre 2009. Sono queste le ultime notizie aggiornate ad oggi.
Per tre di loro, che arrestarono Cucchi e ritenuti autori del pestaggio che causò la morte al ragazzo, c’è l’accusa di omicidio preterintenzionale, per altri 2, invece, omessa denuncia e calunnia. Il reato di omicidio preterintenzionale è stato configurato dal procuratore Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò nei confronti di Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, all’epoca dei fatti in servizio al Comando Stazione di Roma Appia.
I militari coinvolti sorpresero Cucchi in flagranza di reato, ovvero deteneva diversi grammi di cocaina. Da qui il pestaggio che ne causò la morte in ospedale. Ai tre carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale è contestato anche il reato di abuso di autorità per aver sottoposto Cucchi a misure di rigore non consentite dalla legge. Soddisfazione da parte della famiglia di Stefano, che ovviamente è fiduciosa sulla pena ai carabinieri e avere giustizia per il ragazzo, barbaramente massacrato dalle forze dell’ordine. Il processo contro i 5 carabinieri sarà lungo e porterò sicuramente a tanta tensione.