È Florin Nutu il cittadino di origine rumena che la notte tra il 28 e 29 novembre avrebbe ucciso brutalmente a colpi di picconate il pensionato di Roccagloriosa (Salerno) Vincenzo Caruso. Il movente? Un debito di lavoro mai onorato dal pensionato.
Il rumeno, residente in un alloggio di fortuna a Policastro Bussentino, avrebbe infatti riparato l’auto di Caruso il quale però stava ritardando il pagamento della somma dovuta, pare poco meno di 500 euro. Un ritardo che il meccanico rumeno non era più disposto a tollerare tanto da andare di persona a Roccagloriosa nella sera precedente l’omicidio per incontrare il Caruso e semmai riscuotere la somma, ma la situazione è degenerata.
Nutu era stato notato anche nel bar del paese, così come il suo mezzo era finito nelle telecamere di sorveglianza di un negozio non lontano dall’abitazione del sessantasettenne, in località Matine, nelle ore in cui è stato efferato il delitto.
L’uomo ha atteso che il Caruso rincasasse, e dopo l’ennesima discussione per i soldi la situazione è degenerata: c’è stata una colluttazione, e prima lo ha colpito con un arma da taglio alle gambe e successivamente alla testa con un piccone, lasciandolo agonizzante a terra e facendo rientro a casa ignaro della gravità del suo gesto.
Caruso, trovato esanime ma ancora in vita da un vicino, è poi morto dopo qualche ora presso l’Ospedale di Sapri, e ben presto le indagini dei Carabinieri della Compagnia saprese al comando del Capitano Michele Zitiello, si sono concentrate sulla figura di Florin Nutu.
Dapprima un interrogatorio fiume, poi il fermo e il trasferimento in carcere a Vallo della Lucania dove si trova tuttora rinchiuso a seguito del secondo interrogatorio alla presenza anche del Sostituto Procuratore Ivana Niglio e del Procuratore della Repubblica Giancarlo Grippo che ne hanno dunque confermato il fermo.
Il rumeno avrebbe confermato in sostanza la violenta lite con il Caruso a causa di quel debito che “gli ha fatto perdere la testa”, ma appare chiaro che non era sua intenzione quella di uccidere: ora dovrà difendersi dall’accusa di omicidio preterintenzionale.