Non accenna ad alleggerirsi l’emergenza migranti: infatti, ieri ci sono stati nuovi sbarchi a Bari e Corigliano e lo scontro politico e sociale sul tema si fa sempre più importante. Ieri nel messinese c’è stata una grande protesta contro l’arrivo di 50 migranti che sono stati collocati in un albergo dismesso di Sinagra. Oggi Vincenzo Lionetto Civa, sindaco del comune messinese, e molti altri sindaci dei Nebrodi hanno sollevato la propria voce per chiedere l’immediato trasferimento di migranti.
Civa: “Noi vogliamo essere partecipi alle scelte dello Stato”
Noi da tempo, insieme agli altri sindaci dei Nebrodi, sapendo che qui sarebbero arrivati oltre 7000 migranti solo nei nostri comuni avevamo chiesto un incontro al prefetto per concordare le azioni di accoglienza, ma ci è stato negato. Ieri dell’arrivo dei migranti lo sapeva la cooperativa, lo sapeva l’agenzia dei pullman che li ha portati qui,solo noi sindaci non sapevamo nulla. Noi vogliamo essere partecipi alle scelte dello Stato va bene che c’è la legge che dice che ci deve essere il 2,5 % migranti ogni mille abitanti però deve poi essere rispettata qui i migranti sono 50 e il comune di Sinagra è piccolo“, è stato questo il duro sfogo del primo cittadino di Sinagra che lamenta uno scarso coordinamento con le altre autorità nella gestione di questa emergenza. Inoltre, Civa fa notare anche che, al fine di risparmiare, sarebbero potuti essere i comuni stessi ad assistere i migranti senza coinvolgere le cooperative.
Le richieste dei sindaci dei Nebrodi
Quest’oggi i sindaci dei Nebrodi si riuniranno per stilare un documento da presentare al Prefetto, documento la cui richiesta numero uno sarà quella di allontanare i migranti arrivati ieri. Oramai la questione sembra essere politica più che strettamente organizzativa: infatti, da un lato c’è l’indispettimento per non essere stati avvisati dell’arrivo dei migranti e dall’altro c’è il desiderio di venire incontro alle proteste dei cittadini dei ieri. Il leader della Lega Matteo Salvini, naturalmente, ha approvato la protesta dei sindaci siciliani e ha annunciato che, quando sarà lui al governo, i confini saranno difesi. Al di là delle proteste più o meno strumentali, l’emergenza non accenna a finire e i centri d’accoglienza sono saturi mentre si attende l’ufficializzazione dell’ok dell’Europa al codice di condotta per le Ong.