Il 22 marzo arriva al cinema la nuova commedia diretta e interpretata da Vincenzo Salemme che si chiama «Una festa esagerata» e che vede protagonisti anche Massimiliano Gallo, Tosca D’Aquino, Iaia Forte, Nando Paone e Francesco Paolantoni. Il film è tratto da una commedia teatrale scritta dallo stesso Salemme che dice:
«Ho scritto “Una festa esagerata!” come commedia teatrale e l’ho portata in palcoscenico prima che al cinema. La commedia, in teatro, ha riscosso un grande successo e molti tra gli spettatori mi hanno fatto riflettere sulla congenialità di questo testo per una sua eventuale trasformazione in film per il cinema. Sembrerebbe strano perché il racconto si svolge tutto in unità di tempo e di luogo: le due ore prima della festa per il diciottesimo compleanno di mia figlia organizzata sullo splendido terrazzo di casa nostra. In realtà la storia si snoda tra i preparativi della festa e la morte improvvisa dell’inquilino del piano di sotto, un signore molto anziano. Eppure, la forza della semplicità rende il racconto cinematografico scorrevole e ben ritmato».
Una Festa Esagerata, dal Teatro al Cinema
La commedia è passata dal teatro alla sala cinematografica e di conseguenza ci ha guadagnato in questa trasposizione: la presenza della macchina da ripresa ha permesso di fare dei primi piani, di riprendere dei bellissimi panorami di Napoli e complessivamente il film è davvero molto divertente.
La storia è ambientata a Napoli. Il personaggio che interpreta Tosca si chiama Teresa, una donna molto ambiziosa, una pazza scatenata che ho cercato di rendere in modo naturale senza cadere nella macchietta. E’ una commedia ma ci sono spunti di riflessione sulle meschinità umane.
Una Festa Esagerata, intervista a Tosca D’Aquino
Dal 22 marzo in sala con Vincenzo Salemme (regista e attore del film)m con “Una festa esagerata”. Parlaci del tuo personaggio?
Io faccio la moglie di Vincenzo, Teresa Parascandolo ed è un ruolo assolutamente esilarante, una pazza scatenata ed ambiziosa che non mai e che passerebbe sopra tutti (pure sua figlia) pur di ostentare la sua ricchezza e la sua bravura ad organizzare (come una Marta Marzotto dei poveri) per l’appunto una festa esagerata ma chiaramente non ci riesce. Il personaggio di Vincenzo è l’unico veramente buono e puro ed attorno a lui ha tutti individui mostruosi come la moglie e la figlia, persone che non hanno scrupoli ed anima.
Quante Teresa Parascandolo hai conosciuto nella tua vita?
Tante. Oggi come oggi ci sono molte più Teresa Parascandolo che Gennaro Parascandolo (personaggio di Vincenzo). Tutti vogliamo primeggiare ed avere sempre di più ed abbiamo tutti un ego smisurato che ci fanno fare cose talvolta anche molto pericolose. Quando la tua ambizione e la propria voglia di realizzarsi son sane ben venga ma qualora dovessero sfociare in arroganza io la condanno. Ti faccio un esempio, io ho sempre voluto fare l’attrice ma non ho mai pensato di diventare ricca e famosa, ambizione oggi di moltissime giovani attrici che possono essere disposte a tutte pur di realizzarsi.
Il film nasce dapprima da uno spettacolo teatrale. Quali sono state le differenze apportate nel suo passaggio cinematografico? Meglio a teatro o al cinema?
Molti spettacoli teatrali portati al cinema perdono molta magia ed invece Vincenzo è riuscito con la sua regia a far vedere molti spazi magnifici di Napoli che a teatro essendo un luogo chiuso non potevano essere raffigurati al meglio, mostrando cosi panorami mozzafiato.
Come esce Napoli da questo film?
Napoli è favolosa ed è finalmente risorta dalle ceneri.
“Una festa esagerata”, un personaggio il tuo esagerato, in cosa Tosca D’Aquino è esagerata?
Sono intransigente non amo tutto ciò che è eccessivo, che è maleducazione, che è ostentazione e credo di aver comunicato questo anche ai miei due figli maschi, insegnando loro la discrezione e l’educazione ed oggi non son proprio valori condivisi da tutti ma alla lunga sono sicura che questo paghi.