Il referendum per la messa a gara del servizio di trasporti romani, attualmente gestiti da ATAC, si terrà l’11 Novembre. Questo l’annuncio della sindaca Virginia Raggi sulla questione sollevata dai Radicali Romani. La consultazione, ottenuta dopo aver raccolto le firme necessarie per indirre un referendum comunale, si sarebbe dovuta tenere oggi.
Il regolamento, però, prevede che la stessa sia rimandata in caso di concomitanza di altre consultazioni, in questo caso le comunali del 10 Giugno e nel comune di Roma ci sarà il rinnovo di due municipi.
Dice Riccardo Magi, esponente romano dei Radicali:
“La sindaca Raggi ci ha detto che sono orientati a farlo a novembre, per avere più tempo per organizzare tutte le attività istituzionali e di informazione ai cittadini, noi ci siamo detti d’accordo e ora immaginiamo che a breve arriverà una comunicazione ufficiale con la nuova data”
Referendum ATAC, per cosa si vota?
Attualmente il servizio pubblico nella capitale è gestito in modo predominante da ATAC, l’azienda municipalizzata di Roma Capitale, la proposta dei comitato Mobilitiamo Roma è quello di mettere a gara il servizio pubblico cittadino per diverse aziende interessate, sempre sotto il controllo del Comune di Roma.
La liberalizzazione del trasporto pubblico di Roma con Riccardo Magi, Francesco Mingiardi
Gepostet von Mobilitiamo Roma am Sonntag, 3. Juni 2018
Il comitato propone di rivolgere due quesiti agli elettori della Capitale, che sono i seguenti:
Primo quesito
“Volete voi che roma capitale affidi tutti I servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio”;
Secondo quesito
“Volete voi che roma capitale, fermi restando I servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”
Le regole per un referendum comunale
Dal 2000 ogni comune è obbligato a dotarsi di un regolamento interno, che può variare da comune a comune, per rendere possibile l’esercizio del referendum per i propri cittadini.
Lo statuto referendario del Comune di Roma richiede – per rendere valida la richiesta – almeno cinquantamila firme e la formazione di un comitato sottoscrittore. La commissione per i referendum, poi, nominata dall’amministrazione in carica, sentenzia sull’ammissibilità della richiesta e ne fissa la data.