Radio Bullets è un progetto nato da due fuochi del giornalismo, Barbara Schiavulli reporter di guerra esperta di Medio Oriente e Alessia Cerantola co-fondratrice dell’IRPI primo centro di giornalismo d’inchiesta italiano.
Stanche di essere private della possibilità di narrare volti e paesi, irritate dall’indifferenza della stampa italiana sugli Esteri, Barbara e Alessia tentano un cambiamento, pretendono che l’informazione non debba avere barriere, confini, silenzi.
Cosa fa Radio Bullets?
Partendo da zero hanno imparato e approfondito la conoscenza del podcast, mezzo eletto alla diffusione delle notizie. Indipendenti da qualsiasi fondo statale o pubblicitario, gli investimenti arrivano direttamente dalle loro tasche, nonché dallo sforzo quotidiano di colmare continui vuoti mediatici.
Ma non è semplice e certo, nessuno hai mai detto che lo sarebbe stato. Per questo motivo hanno lanciato un appello a tutti coloro i quali hanno perso il sonno a causa della democrazia violentata e troppe poche volte rivendicata. A tutti loro Radio Bullets chiede partecipazione, perché l’informazione libera è quella più debole, quella a rischio copertura, censura.
Una rassegna stampa globale
La sua redazione ha menti forti e caparbie, venti tra giornalisti ed esperti, ideatori di rubriche, traduttori in lingue straniere dei media, garanti della notiziabilità delle notizie: dall’America Latina al Medio Oriente, è l’asse sui cui muovono i loro passi.
Le prime ore del mattino danno alla luce la rassegna stampa quotidiana, offrendoci subito un quadro geopolitico sugli ultimi aggiornamenti mondiali. Bullets la cui traduzione italiana è “proiettili”, vuole appunto rimarcare la forza esplosiva, perforante dell’informazione, rispondere ai cosa succede e perché senza filtri e mezzi termini.
Che il giornalismo debba ancora morire di fame non è giusto, che si prenda ancora vite in modo infame non è giusto, ma che ci provi ancora lo è e Radio Bullets ci mette alla prova ogni giorno.