Rolling Stone, la nota rivista musicale, ha dedicato una copertina in uscita 5 Luglio contro le scelte del Ministro dell’Interno Salvini. Molti artisti hanno deciso di spalleggiare l’appello, che suona più come un manifesto, e di firmare contro le idee politiche del ministro e dell’alleanza di governo.
Questa l’introduzione all’iniziativa:
Fa male vedere, giorno dopo giorno, un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere.
Manifesto Rolling Stone: Unione nella Musica
È da ricercare nei valori di coesione della musica il rifiuto a politiche divisive, questa la teoria della redazione che lancia esplicitamente un nuovo “Not in my Name”, slogan di protesta usato contro le scelte politiche più controverse del nostro tempo.
Sono diversi i firmatari della petizione ed altri potrebbero aggiungersi anche se, fa notare con un pizzico di amarezza la rivista, non tutti hanno risposto all’appello
Rolling Stone contro Salvini: tutti i firmatari
Ecco l’elenco completo degli artisti e dei professionisti che hanno aderito, come riportato nell’edizione online della rivista.
Daria Bignardi (scrittrice), Vasco Brondi (cantante), Caparezza (cantante), Ennio Capasa (stilista), Pierpaolo Capovilla (cantante), Chef Rubio (conduttore tv), Max Collini (cantante), Carolina Crescentini (attrice), Marco D’Amore (attore), Costantino della Gherardesca (conduttore tv), Erri de Luca (scrittore), Diodato (cantante), Elisa (cantante), Ernia (rapper), Fandango di Domenico Procacci (casa di produzione), Fabio Fazio (conduttore tv), Anna Foglietta (attrice), Marcello Fonte (attore), Gazzelle (cantante), Gemitaiz (rapper), Gipi (fumettista), Linus (Radio Deejay), Lo Stato Sociale (band), Makkox (illustratore), Fiorella Mannoia (cantante), Vinicio Marchioni (attore), Emma Marrone (cantante), Enrico Mentana (giornalista), Ermal Meta (cantante), Francesca Michielin (cantante), Motta (cantante), Gabriele Muccino (regista), Negramaro (band), Andrea Occhipinti (produttore e distributore cinematografico), Roy Paci (cantante), Mauro Pagani (musicista), Tommaso Paradiso (cantante), Valentina Petrini (giornalista), Alessandro Robecchi (scrittore), Lele Sacchi (dj), Selton (band), Barbara Serra (giornalista), Michele Serra (giornalista), Shablo (produttore musicale), Subsonica (band), Tedua (rapper), Tre Allegri Ragazzi Morti (band), Sandro Veronesi (scrittore), Daniele Vicari (regista), Zerocalcare (fumettista).
Mentana non ha aderito al Manifesto
Pochi minuti dopo la pubblicazione dell’articolo interviene Enrico Mentana, inserito tra i firmatari della petizione pur non essendo intenzionato a farlo. Dice il direttore di TGLa7 su Facebook, pubblicando gli screen della conversazione con il direttore di Rolling Stone su Whatsapp:
Scelta legittima, dicevo, ma che non condivido. Il giornalismo è fatto di racconto e di confronto delle idee, di attacco alle posizioni ritenute sbagliate, o perfino pericolose. Mai però la scelta di una persona liberamente eletta come bersaglio, come uomo nero. Con sorpresa ho trovato il mio nome tra gli aderenti a questa iniziativa (a meno che “Enrico Mentana, giornalista” non sia un omonimo). È un caso di malcostume, trasandatezza, sciatteria?
Il post originale sarà destinato a far discutere in rete.
Quando voglio dire qualcosa, la dico. In prima persona, avendo la fortuna di poterlo fare in tv, e potendolo fare come…
Gepostet von Enrico Mentana am Donnerstag, 5. Juli 2018