“Quello lì ha la spada di Damocle sulla testa!” potrebbe dire una persona riferendosi ad un collega di lavoro su cui incombe un pericolo: il licenziamento, se non porta a termine il lavoro assegnatogli entro la scadenza. Ma perché si dice spada di Damocle? Qual è il significato del termine?
Origine dell’espressione
Cicerone, nelle Tusculanae Disputationes (Conversazioni a Tuscolo, opera filosofica del 45 a. C., libro V, capitoli 61-62), ci racconta di come Damocle fosse un uomo di corte presso Dionigi I il Vecchio, tiranno di Siracusa. Come tutti i cortigiani, anche Damocle ammirava il tiranno per le sue ricchezze, la gloria e il potere sottolineando il fatto che Dionigi fosse davvero fortunato.
“Visne igitur -inquit- o Damocle, quoniam te haec vita delectat, ipse eam degustare et fortunam experiri meam?” Chiese Dionigi a Damocle, letteralmente “Vuoi dunque Damocle, poiché questa vita ti alletta, assaporarla tu stesso e sperimentare la mia fortuna?”. Damocle accettò subito e per un giorno prese il posto del tiranno.
Venne imbastita, segue il racconto di Cicerone, una tavola fornita di cibi squisiti serviti su piatti d’oro e d’argento. Sul soffitto Dionigi fece però appendere con un crine di cavallo una spada in direzione della testa del cortigiano e quando egli si accorse della spada sopra la sua testa chiese subito al tiranno di tornare al suo posto. Scrive Cicerone “Satisne videtur declarasse Dionysius nihil esse ei beatum, cui semper alicui terror impendeat?” e cioè “Non sembra che Dionigi abbia chiarito abbastanza il fatto che non è felice colui su cui pende sempre qualche terrore?”.
Significato: dal racconto ciceroniano ad oggi
Con tale aneddoto Cicerone chiarisce che chi possiede la gloria o il potere non sempre vive felice, anzi: più una persone possiede ricchezze e ricopre un ruolo assai importante, più le minacce e i pericoli per lui aumentano e la spada rappresenta proprio questo.
Mutatis mutandis, al giorno d’oggi sono cambiate le situazioni, le persone, ma il concetto è sempre lo stesso: più uno possiede e si assume maggiori responsabilità, più i pericoli sono in agguato: il rischio di fallire in caso le cose dovessero andar male c’è sempre.
E quel povero dipendente lo sa bene se vuole tenersi stretto il suo posto di lavoro!