Buon compleanno Louise Brown, sei la dimostrazione che la medicina è avanti anni luce rispetto alle aspettative dell’uomo. E tu la luce l’hai vista grazie alla medicina.
Il 25 luglio 1978 alle 23.47, nell’ospedale di Oldham, un sobborgo di Manchester in Inghilterra, veniva al mondo Louise Brown. La gioia di festeggiare i “primi” 40 anni di vita nasconde, nella maggior parte delle persone, il desiderio di avere il maggior numero di parenti e amici intorno, ma il compleanno di Louise Brown è sulla bocca di tutto il mondo, perché corrisponde ad un anniversario molto importante nell’ambito della medicina, ossia la fecondazione in vitro.
Con tale tecnica il Dott. Robert Edwards, padre della fecondazione assistita, si conquistò il Nobel per la Medicina nel 2010. Involontariamente Louise Brown, con la sua venuta al mondo, ha dato speranza a tutte quelle coppie che non riuscivano e non riescono tuttora ad avere figli in modo naturale.
La legge sulla Fecondazione Assistita
La nascita di Louise Brown fu solo l’inizio di esponenziali progressi a livello tecnologico e legislativo, tanto da far conquistare il permesso ci concepire un figlio con la legge 40 del 2004, a persone impossibilitate ad averne naturalmente.
I dati
Secondo le stime Eshre fornite dall’agenzia ANSA, sono oltre mezzo milione i bimbi che nascono ogni anno dalle tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma) Ivf (In vitro fertilisation) e Icsi (l’iniezione diretta di un singolo spermatozoo all’interno del citoplasma dell’ovocita), come risultato di più di 2 milioni di cicli di trattamenti pma effettuati.
La Spagna risulta in Europa il paese più attivo sul fronte della pma: nel 2015 sono stati 119.875 i cicli di trattamenti effettuati; seguono Russia (110.723 cicli), Germania (96.512 cicli) e Francia (93.918 cicli). I cicli monitorati dall’Eshre includono trattamenti con Ivf, Icsi e donazione di ovociti.
Nel libro pubblicato tre anni fa dall’inglese Louise, “Louise Brown – My Life as the world’s first test tube baby”, si evincono parole di soddisfazione da parte dei medici che si sono occupati della fecondazione:
“Quando sono nata” spiega Louise “Patrick Steptoe e Robert Edwards, i due uomini che hanno realizzato questa tecnica, hanno suggerito il mio secondo nome: Joy. Secondo loro la mia nascita sarebbe stata un motivo di gioia per molte persone. Quarant’anni e milioni di bambini dopo, credo che molti ormai sarebbero d’accordo con loro”.
Un albero genealogico fecondato in vitro
Nel 1982 nacque la sorella di Louise, Natalie, anch’essa concepita in vitro e anch’essa detiene un primato: è stata la prima “figlia della provetta” a dare alla luce un bimbo, nel 1999.
A loro volta le due mamme “in provetta” hanno concepito naturalmente i loro figli: Louise è mamma di Aiden Brown, 6 anni e Cameron, 9 anni, mentre Natalie ha invece cinque figli, Aeron, 6 anni Cameron 11, Daniel 13, Christopher 17 e Casey 19.
Non ci resta che inchinarci alle meravigliose scoperte mediche e alla possibilità di donare la felicità di essere genitori a chi non può esserlo naturalmente.