Momenti di terrore a Villorba, in provincia di Treviso. Un ordigno rudimentale, conosciuto come K3, è esploso la notte scorsa fuori la sede storica della Lega veneta. Non ci sarebbero feriti e gravi danni alla struttura. Sul posto sono intervenuti gli agenti di Polizia e i Vigili del fuoco in collaborazione col personale operativo del nucleo Nbcr (l’acronimo sta per nucleare, biologico, chimico e radiologico). Inoltre è stato fatto brillare un secondo ordigno rinvenuto nei pressi della sede storica, il quale era dotato di una sorta di meccanismo d’innesco. Anche alcuni dirigenti veneti del Carroccio hanno assistito alle operazioni di disinnesco.
Dalle prime ricostruzioni è emerso pertanto che il primo ordigno dovesse rappresentare un diversivo: infatti la bomba più potente era la seconda, poiché conteneva chiodi e pezzi di metallo destinati probabilmente alle forze dell’ordine.
Attentato alla Lega di Treviso: La rivendicazione del gruppo anarchico
L’azione sarebbe stata rivendicata successivamente da un presunto gruppo anarchico firmatosi “Cellula Haris Hatzimichelakis/Internazionale nera (1881-2018)“. Il messaggio, intercettato dalla Polizia nell’ambito del monitoraggio su Internet, è stato pubblicato sul sito “Round Robin, Diario di bordo nella tempesta sociale“.
Il testo della rivendicazione recita così: “All’alba, la sede della Lega a Treviso, è stata attaccata con 1 ordigno, rivendichiamo la collocazione contro politici, sbirri, e loro tirapiedi. A tutto questo non vogliamo essere complici, alla violenza indiscriminata degli Stati ci opporremo con la violenza discriminata contro i responsabili di tutto ciò”. “State parlando di governo ‘giallo-verde’, di sinistra e di destra, noi vogliamo che lo Stato sia distrutto”, continua il comunicato. “State combattendo per migliori condizioni del governo, ma noi vogliamo solo divertirci sulle rovine fiammeggianti delle vostre città. Voi fate politica, noi la guerra sociale.Tutto questo ci rende chiaro dove colpire! Attaccare nello specifico il razzismo e lo sfruttamento. Colpire lo stato, il capitale i suoi responsabili”.
Attentato alla Lega di Treviso: Le reazioni politiche
Non sono mancate le reazioni politiche. A partire dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha risposto così sul proprio profilo Twitter:
“Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra è stata trovata inesplosa. Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima.
#iononmollo“.
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato l’attentato sventato: “Un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale“. “La rivendicazione giunta ci riporta a tristi epoche e ad allucinanti linguaggi che credevamo ormai dimenticati. Se così non è, questi nemici della democrazia sappiano che troveranno una società veneta pronta a respingerli nel nome del confronto civile e della difesa delle istituzioni democratiche” continua ancora una volta Zaia. Questo atto è stato definito dal governatore veneto un “bruttissimo segnale contro quella che non è soltanto la sede storica di un movimento e di un partito, ma anche un luogo dove i cittadini e i militanti si ritrovano per un confronto che deve sempre essere aperto, franco e democratico”.