Tutti gli enti ecclesiastici operanti sul suolo italiano dovranno pagare l’ICI arretrata del periodo 2006-2011, questa la decisione della Corte di Giustizia UE in merito al ricorso presentato da una scuola elementare di Roma gestita dai Radicali.
Secondo i giudici della Corte, l’Italia è tenuta a recuperare dai 4 ai 5 miliardi di euro di tasse non pagate da enti ecclesiastici come chiese, scuole, ospedali e alberghi. Il provvedimento non vale dal 2012 in quanto l’ICI fu sostituta con l’IMU.
L’Italia ha sempre obiettato che in base ai dati fiscali e catastali in possesso delle amministrazioni pubbliche sarebbe “impossibile” recuperare retroattivamente gli importi da pagare e metterli in esazione. La Corte UE non è d’accordo con questa giustificazione e parla – nella sentenza – di “difficoltà interne” e quindi non dell’assoluta impossibilità di ottenere i pagamenti, come sostenuto dal governo.
Secondo i giudici il ricorso della scuola romana è legittimo perchè l’istituto ricorrente era
“in prossimità immediata di enti ecclesiastici o religiosi che esercitavano attività analoghe” e dunque l’esenzione Ici li poneva “in una situazione concorrenziale sfavorevole (..) e falsata”.
L’esenzione dall’IMU, voluta dal Governo Monti, rimane legittima a norma di legge.