Sembrava tutto pronto affinché il Santiago Bernabeu accogliesse come suo nuovo allenatore Antonio Conte. L’esonero di Lopetegui dopo il Clásico perso malamente 5-1 era stato accolto da tutti come il via libera definitivo per l’ex allenatore di Juventus e Chelsea. Invece, con un colpo di scena, non c’è stato nessun matrimonio, con Florentino Perez che ha preferito dare il Real Madrid in mano a Santiago Solari.
Abituato alle situazioni particolari
Eppure, Antonio è uno abituato a queste situazioni. Ad esempio, le sue due ultime squadre di club sono state la Juventus e il Chelsea. I Blues venivano da un’annata completamente da dimenticare, in cui erano finiti al 10° posto, addirittura fuori dalle coppe europee. Con una grandissima cavalcata, nella stagione 2016-2017, Conte, grazie alla capacità motivazionale impressa ai suoi calciatori, è riuscito a portare a casa un titolo molto importante per il suo palmares, vale a dire la Premier League. La storia con la Juventus la conosciamo molto bene, visto che l’epopea bianconera, che ancora continua sotto la guida di Massimiliano Allegri, è iniziata proprio sotto gli ordini di Conte. I bianconeri, reduci dal post Calciopoli, non riuscivano a riprendersi, e nella stagione 2011-2012 la panchina fu affidata proprio all’ex capitano, che nella prima stagione portò lo scudetto, non perdendo nemmeno una partita in campionato.
Ma è in Nazionale che Conte ha dimostrato di poter riuscire a prendere il massimo anche in una situazione disastrosa. Tutti ricordiamo la grande campagna di Euro 2016 dell’Italia, che riuscì a battere, tra le altre, Belgio e Spagna, due Nazionali sicuramente più accreditate degli azzurri, perdendo solo ai rigori, contro la Germania, ai quarti di finale. Anche in quel caso, Conte trasse il massimo da una rosa sicuramente non fantastica.
Un vincente con un’unica pecca
Negli anni alla Juve, molte frasi di Conte hanno lasciato intendere il suo carattere, sicuramente fumantino e poco incline alla sconfitta. “Sono antipatico perché vinco” – disse in quel burrascoso 2012, quando dovette difendersi dalle accuse di omessa denuncia. E Antonio è un vincente, perché oltre ai 3 scudetti in 3 anni ottenuti con la Juventus, è riuscito a ottenere anche due promozioni in Serie A sulle panchine di Bari e Siena e a vincere, come detto in precedenza, la Premier League. Il suo unico cruccio? Non essere mai riuscito a dimostrare il suo valore in Europa.
Parlavamo di frasi: i tifosi della Juve ricordano frequentemente una delle più famose, quella in cui Conte ammise che non era possibile sedersi al ristorante da 100 euro con 10 euro in tasca. Con quella Juve, Conte uscì ai gironi di Champions League, eliminato dal Galatasaray. Il suo risultato migliore in Champions, al netto anche della stagione col Chelsea, è stato il quarto di finale raggiunto alla sua prima partecipazione, nella stagione 2012-2013, mentre in Europa League non riuscì a raggiungere la finale casalinga, nel 2013-2014. Forse questo è stato uno dei motivi che ha convinto Florentino Perez a lasciar perdere, ma siamo sicuri che Conte troverà presto una nuova meta e potrà continuare a combattere per nuovi obiettivi.