L‘analisi costi-benefici sulla Torino–Lione “presenta una redditività fortemente negativa“. È questo l’esito del dossier sulla Tav commissionato dal governo apparso sul sito del ministero delle Infrastrutture e Trasporti è stato pubblicato il testo. Questa analisi, affermano gli esperti, ha tenuto conto di dati “relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011″.
Pertanto nello scenario ‘realistico’, si legge ancora, il valore attuale netto economico (Vane), ossia il saldo tra costi e benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi “a finire” e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero. L’indagine non ha tenuto conto dei soldi spesi.
Lo stallo del governo giallo-verde
Il dossier Tav è stato oggetto di discussione del vertice di governo, durato meno di un’ora, al quale non ha partecipato Di Maio. “Finalmente potrà partire un dibattito pubblico sulla base dei “numeri”, ha commentato il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli.
La questione Tav è tra quelli più caldi del governo giallo-verde, sul quale si è basata l’opposizione tra Lugi Di Maio e Matteo Salvini. Di Maio non ritiene la Tav fondamentale e caldeggia fortemente il ‘no’, mentre Salvini preme per il ‘sì’, rafforzato altresì dal successo in Abruzzo e affiancato da Giancarlo Giorgetti. Gli scenari si delineeranno dopo le europee.