Oltre al danno, anche la beffa. Può riassumersi così la drammatica vicenda che in questi giorni ha scosso la piccola località di San Giorgio a Cremano, nel Napoletano, dove una ragazza di 24 anni è stata aggredita e violentata in ascensore da tre ragazzi del luogo.
A poche ore di distanza dallo stupro, gli agenti di polizia avevano fermato grazie alle immagini della videosorveglianza Alessandro Sbrescia, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino. Attestati di solidarietà e di incoraggiamento non sono mancati per i tre, scortati dai poliziotti in direzione di Poggioreale. Erano le 8 e 30 del mattino quando i genitori dei tre indagati e alcuni parenti, posti davanti al commissariato, li hanno acclamati.
L’inquietante scenario delineatosi questa mattina non è di certo passato inosservato e ha creato non poche polemiche. Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, il segretario del Sole che Ride di Portici Giorgio Alfieri e quello di San Giorgio a Cremano Salvatore Petrilli, il consigliere comunale verde di Portici Franco Santomartino e l’assessore alle Pari Opportunità del comune di San Giorgio a Cremano Ida Sannino hanno commentato in coro l’assurda vicenda:
Uno dei capitoli più inquietanti della triste vicenda dello stupro nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano sono gli applausi e gli incoraggiamenti rivolti ai colpevoli dai genitori. Scene censurabili che vanno ben oltre l’accettabile.
Ci costituiremo parte civile, abbiamo dato mandato all’avvocato Angelo Pisani per valutare gli estremi per l’avvio di un’azione legale che permetta di censurare l’atteggiamento di queste persone. Facciamo appello a tutte le associazioni legittimate sul territorio nazionale affinché si costituiscano parte civile nel procedimento, affiancandoci in questa battaglia”.
L’avvocato Pisani ha aggiunto a tal proposito:
In base a quanto emerge da un articolo de Il Mattino, i genitori dei tre stupratori avrebbero esaltato i figli con incoraggiamenti e applausi. Sto studiando gli estremi per un’azione che permetta di adire le strutture competenti per sollecitare l’intervento dei servizi sociali.
Allo stesso tempo sto valutando gli estremi per procedere con un’azione volta a chiedere la revoca della patria potestà e della capacità genitoriale dei soggetti che hanno incitato e applaudito i figli, accusati di un reato particolarmente grave”.
Chi sono i tre indagati
Il giornale Il Mattino ha delineato il profilo dei tre violentatori, i quali si davano appuntamento presso la stazione Circumvesuviana, per decidere il da farsi, costata cara alla ragazza di Portici, vittima delle loro efferatezze. Il trio era composto da Alessandro Sbrescia, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino, conosciutisi all’istituto tecnico Cristoforo Colombo di Torre del Greco.
Alessandro Sbrescia è figlio di genitori separati. Viveva con la madre in un piccolo appartamento in via Don Morosini, dopo una breve parentesi passata tra Sant’Anastasia e San Giorgio. Molti lo descrivono come un ragazzo estroverso che “svolgeva mansioni saltuarie in alcuni magazzini ma non è mai arrivato da nessuna parte al quarto giorno”. Storia simile per Raffaele Borrelli.
Quanto ad Antonio Cozzolino, è figlio di una famiglia benestante e residente in un quartiere benestante della città. I conoscenti faticano a pensare che proprio lui sia stato uno degli artefici dello stupro di gruppo.